“Pajaros”: la Biblioteca di Toirano inventa “la mostra alla rovescia” (FOTO e VIDEOINTERVISTE)

È iniziata il 21 aprile, e si concluderà il 5 maggio, presso la Biblioteca Civica “Baccio Emanuele Maineri” di Toirano, la mostra “Pajaros”, di Giovanni Paleologo.

La storia di Giovanni “Giò” Paleologo è davvero qualcosa di fantastico ed emozionante: avvocato stufo della routine della provincia savonese, inizia a dedicarsi alla fotografia come forma di evasione dalla quotidianità, per poi passare alla scultura, alla fotoscultura (cioè installazioni che abbinano i due stili) e alla pittura. Tutto questo fino a scoprire che un’altra vita è possibile: così oggi Paleologo vive della sua arte e viaggia per il mondo. In questo momento la sua casa è in Messico, un domani non si sa. “Vivo per la quotidianità, sono stufo di programmare”, ci dice l’artista. Ma comunque le sue radici rimangono profondamente toiranesi: “Trovo bellissimo aver fatto 12mila chilometri per ritrovarmi a esporre a 50 metri di distanza da dove vivevo una volta”. E in questo suo attaccamento alle origini, l’ex avvocato oggi artista ci fa una piccola rivelazione: “Amo Savonanews. Lo tengo tra le prime pagine del mio smartphone e lo leggo spesso, in Messico, per sentirmi aggiornato su che cosa succede nei miei luoghi d’origine”.

“Pajaros” è definita “mostra progressiva”, come mai? Ce lo spiega l’ideatore e curatore dell’evento, Roberto Alfredo Oliva: “Abbiamo fatto di necessità virtù: per l’artista sarebbe stato impossibile portare un quantitativo sufficiente di opere dal Messico, così abbiamo pensato a una mostra che si evolve secondo un percorso contrario a quello consueto: Paleologo dipingerà qui, in diretta, davanti ai visitatori, le sue opere, facendo crescere la mostra giorno dopo giorno. Quando la mostra sarà completa arriveremo all’inaugurazione che, paradossalmente, sarà anche la cerimonia di chiusura”.

Tutto questo segue una linea di pensiero innovativa, come ci illustra Nicola Panizza, responsabile della Biblioteca Civica: “Oggi il concetto di semplice biblioteca come luogo di prestito di libri non può più esistere. Dobbiamo allargare la nostra visione e dar vita a eventi culturali sempre nuovi e sempre diversi, nella struttura e nell’organizzazione”.