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Attualità | 21 aprile 2017, 15:00

Arnasco dedica una via ai fratelli Mirone, caduti in guerra nelle isole greche

La cerimonia di intitolazione della strada in frazione Menosio, dove nacquero i due fratelli, avverrà durante le celebrazioni per il 25 aprile

Arnasco dedica una via ai fratelli Mirone, caduti in guerra nelle isole greche

Nell’ambito delle celebrazioni per il 25 aprile, Festa della Liberazione, il Comune di Arnasco annuncia l’intitolazione di una strada ai fratelli Innocenzo e Natale Mirone, caduti in guerra.

Ecco il programma della mattinata:

ORE 10.15: Cerimonia di intitolazione Ritrovo in frazione Menosio lungo la strada provinciale SP 35 all’incrocio con la strada che verrà intitolata “Via Innocenzo e Natale Mirone – Fratelli caduti in guerra”.  

Benedizione della strada a cura di Don Giancarlo Cuneo.  

Trasferimento presso il Monumento ai Caduti in frazione Chiesa.

ORE 10.30: Deposizione Corona presso il Monumento ai Caduti.

Canzoni e poesie presentate dai bambini della Scuola Primaria di Arnasco.

Intervento del sindaco Alfredino Gallizia e, a seguire, orazione ufficiale tenuta da Pier Paolo Cervone, storico e giornalista.

ORE 11.15: Santa Messa in suffragio dei Caduti e dei Dispersi di tutte le guerre, celebrata da Don Giancarlo Cuneo.

Al termine della cerimonia sarà organizzato presso la sala teatro polivalente di Arnasco un rinfresco gentilmente offerto dalle famiglie dei due caduti che verranno onorati con l’intitolazione della strada.

Con queste parole il sindaco Gallizia spiega la decisione: “Abbiamo discusso questa intitolazione in via informale con tutti i membri del consiglio comunale e concordemente, si è deciso di accettarla, poiché abbiamo verificato che esistono motivazioni e ragioni profonde per rendere un doveroso omaggio ai due onorandi, militari caduti in guerra.

Si tratta di due fratelli, appartenenti ad una famiglia della frazione Menosio: il sergente Innocenzo Mirone nato nel 1917 e il soldato Natale Mirone nato nel 1914. Entrambi hanno condiviso lo stesso tragico e beffardo destino, cioè di perire durante la Seconda Guerra Mondiale, nella stessa area di guerra, le isole greche, e di non poter fare ritorno in patria neppure da morti ed avere una degna sepoltura, poiché risultati dispersi”.

A. Sg.

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