Una critica che viene spesso mossa alla provincia di Savona e alla Liguria in generale è quella di porre un elevato grado di attenzione a programmi e iniziative per la terza età (e questo di per sé non sarebbe certo un male, anzi), trascurando però i problemi e le esigenze dei giovani.
In questo contesto il comune di Spotorno sceglie di andare in controtendenza e avvia un ciclo di incontri con gli “Under 30”, con lo scopo preciso di ascoltare le loro domande e le loro proposte.
Spotorno ha dalla sua parte il vantaggio di avere un’amministrazione comunale con l’età media tra le più basse di tutta la provincia e questo aiuta sicuramente dal punto di vista del dialogo con le giovani generazioni.
Il primo incontro si è tenuto mercoledì 5 aprile al Palace di Spotorno e ha visto coinvolti il sindaco Mattia Fiorini, l’assessore alla famiglia e all’infanzia Giulia Moretti e il consigliere incaricato alle politiche giovanili Maximiliano Magnone.
Proprio Magnone ci descrive come si sono svolte le dinamiche di questo primo appuntamento: “Si è trattato di un incontro per cominciare a imbastire la nostra idea di istituire una consulta giovanile a Spotorno. Sarà uno strumento per far sì che i giovani del paese si avvicinino alla vita del comune in modo attivo e partecipativo: noi vogliamo infatti che i giovani non vedano la macchina comunale come qualcosa di astratto, complesso ed estraneo alla loro quotidianità, ma al contrario, vogliamo che si fidino di noi e siano interessati a collaborare a una serie di progetti piacevoli e costruttivi per loro e di arricchimento per tutto il paese”.
Prosegue Magnone: “Come primo incontro è stato molto produttivo e siamo soddisfatti. Sono emerse tante idee valide e abbiamo capito che da parte dei giovani c’è la volontà di credere in noi dell’amministrazione e di vederci come parte di un gruppo. Del resto per noi questa non è politica, è la sincera volontà di costruire qualcosa insieme. Ovviamente essendo una prima riunione è stata molto interlocutoria, sono state tracciate delle linee guida che nei prossimi appuntamenti cercheremo di realizzare, ma per gli incontri futuri puntiamo molto sul passaparola. Infatti abbiamo visto che i primi giovani che hanno partecipato erano entusiasti all’idea di imbastire un tavolo di lavoro e speriamo che il discorso si diffonda, tanto che prevediamo di creare più gruppi, inizialmente un paio, divisi per fasce di età, ciascuna con i propri bisogni”.
A questo punto chiediamo a Maximiliano Magnone, nella sua duplice posizione di consigliere comunale e di giovane spotornese, di che cosa ha bisogno la città. Ci risponde: “Spotorno secondo me ha bisogno di costruire insieme nuovi stimoli, di creare un vero gruppo di lavoro per ritrovare la coesione e il desiderio di lavorare collettivamente ai progetti di tutti, di unirsi per un obiettivo e materializzarlo. Nella società di oggi, purtroppo, è questo non è solo un problema che riguarda Spotorno, la provincia o la Liguria, ma è un disagio diffuso, manca sempre di più quel senso di aggregazione che una volta caratterizzava i giovani, per cui si vengono a creare situazioni di insoddisfazione, noia e disgregazione che portano i ragazzi a fuggire dalla quotidianità dei piccoli centri alla ricerca di qualcosa al di fuori. Io invece sono nato e cresciuto a Spotorno e penso che sia un luogo bellissimo e che le possibilità che offre siano tante, sfruttando le risorse del paese che sono molteplici. E quando si realizza qualcosa che si è fortemente voluto, nei propri luoghi e con le proprie forze, la soddisfazione è impagabile”.