Attualità - 06 aprile 2017, 16:15

Dori Ghezzi ricorda Faber

Nella piacevole chiacchierata con la Signora De Andrè, anche una menzione affettuosa e parole preziose per il grande Pino Mango.

Dori Ghezzi, raffinata interprete della musica leggera italiana, porta avanti da quasi vent’anni con equilibrio e impegno costanti il ricordo dell’opera di Fabrizio De Andrè: l’artista e l’uomo che ama da una vita intera.

Impegnata attualmente sul set del film dedicato al grande Maestro genovese, l’abbiamo raggiunta al telefono per una piacevolissima chiacchierata: che Dori, da persona colta, elegante e garbata qual è da sempre, ha affrontato con la classe e l’entusiasmo che la caratterizzano da sempre, che ne fanno una persona umile e operosa.

Una donna concreta, che preferisce fare, più che apparire. “Se questa è l’impressione che do, ne sono felice. Si è compreso già dalle scelte che ho fatto durante la mia esistenza che non amo l’esibizione personale, ma preferisco dare il meglio di me dietro le quinte. Ho sempre amato invece il mio lavoro, del quale l’unico aspetto che non sentivo mio è proprio quello legato al momento dell’esibizione. Dopodiché, vivo in mezzo alla musica, e continuerò a farlo sempre”.

Preferendo, però, per lo più la sala d’incisione al palcoscenico. “Lo studio di registrazione è sempre stata la mia dimensione migliore perché mi piace cantare, in quanto non potrei pensare di stare anche solo un giorno senza la musica. Amo vivere soprattutto il momento in cui si crea, la musica, e non quando la esibisci”.

Tra i tanti artisti che hanno interpretato le canzoni di Faber, vi è anche l’indimenticato Pino Mango: il quale nel 2008, nel suo primo album di cover, ‘Acchiappanuvole’ (titolo mutuato da un verso di Luigi Tenco) ha riletto con intensità struggente ‘La canzone dell’amore perduto’, perla del 1966 contenuta nel disco ‘Canzoni’ del 1974.

Nel 2014 – ricorda Dori Ghezzi - invece, nel suo ultimo cd ‘L’amore è invisibile’ è presente una bellissima versione di ‘Amore che vieni amore che vai’. Pino lo conobbi con piacere al tempo del grande successo con ‘Oro’. Quella canzone conquistò la mia attenzione, lo volli incontrare proprio in quel periodo. Venne a casa, ci conoscemmo, proprio perché ero talmente affascinata da questa vocalità magnifica e dal sentimento che evocava quando intonava una canzone. E’ uno degli interpreti più titolati, che ha in tutti i sensi le carte in regola per interpretare non dico solo Fabrizio, ma per cantare”.

Anche la moglie di Mango, Laura Valente, proprio come Dori, promuove con delicatezza e impegno costanti il patrimonio artistico e culturale del marito. “Con Laura ci sentiamo, ci confrontiamo, ci vediamo. E’ una persona perbene con cui ho legato molto ultimamente. Una donna che stimo tantissimo”, confida Dori Ghezzi, prima di venire al cinema, e dare un accenno circa la lavorazione del lungometraggio dedicato al caro Fabrizio De Andrè.

E’ da anni che si parla di questo film, e alla fine sono tanti gli interrogativi che restano di fronte alla grandezza di un’opera di questo genere. Un’impresa ardua, sicuramente. Il fatto più complesso è stato reperire un artista che fosse il più credibile possibile nel ruolo di Fabrizio. E, quindi, l’aver investito tanto tempo in tal senso ci ha fatto convincere che quell’attesa avrebbe sortito la persona giusta: che abbiamo individuato in Luca Marinelli, veramente strepitoso. A volte, sul set, veniamo tutti rapiti da un tuffo al cuore perché è realmente impressionante la sua capacità di immedesimazione nel personaggio di De Andrè. Durante le riprese, a Genova, abbiamo girato una scena in cui Marinelli intona ‘Il Pescatore’ nella stupenda versione della PFM. Sembrava di vedere Fabrizio, tutti abbiamo avuto questa impressione. E’ un attore bravissimo, il suo entusiasmo contagia tutti, anche le comparse, conferendo una resa straordinaria all’intero prodotto. L’attesa ha pagato, e di questo ne sono davvero felice”, conclude Dori Ghezzi.

Maurizio Scandurra