Nel pomeriggio di ieri nella sala assembleare della Societá Mutuo Soccorso "Baia dei Pirati" di Porto Vado sono intervenuti per ripercorrere le tappe dell'inchiesta pubblica della Piattaforma Maersk Andrea Melis, consigliere del M5S della regione Liguria, l'ingegnere Roberto Cuneo di Italia nostra e il dottor Marco Grondacci in qualitá di giurista ambientale.
Sono state molteplici le problematiche e i dubbi riscontrati, per aprire il consigliere Melis si è soffermato sul progetto Maersk: "Non voglio tornare a ricostruire la storia della piattaforma, i lavori in corso del progetto si valutano su due diversi aspetti, l'investimento economico con fondi pubblici e quindi una valutazione costi e benefici a favore della comunitá e l'impatto che le grandi opere hanno proprio sul territorio.La variante del progetto ha visto delle modifiche sostanziali certamente da rivedere".
L'inchiesta pubblica, avvalorata da maggio 2016 e prevista dalle leggi regionali, è un momento di dibattito e questo è stato l'argomento trattato dal dottor Grondacci che ha approfondito anche i punti critici soprattutto in riferimento all'ultima procedura di valutazione in campo ambientale: "La cosa che si dimentica sempre di queste procedure di valutazione è la percezione dell'impatto ambientale. Vengono fatti 3 errori sostanziali, il frazionamento del progetto in 3 fasi, l'adeguamento tecnico funzionale del porto di Savona e infine l'accordo di programma per superare le criticitá strategiche."
"Avevamo chiesto una redazione di un rapporto finale articolato in una maniera precisa - continua il dottor Grondacci- per un bilancio del consenso, presentando le conclusioni alla comunità locale con una storia del conflitto del progetto, tecnico amministrativa"
Il consigliere comunale del comune di Vado e presidente regionale di Italia Nostra l'ingegnere Roberto Cuneo ha evidenziato le problematiche della variante: "È stato immessa anche la diga nella variante il che è un aspetto molto problematico, bisogna far emergere anche le obiezioni dei cittadini."
I principali risultati dell'inchiesta pubblica del 2016 hanno fatto emergere diversi problemi come ci sia un insufficienza del modello su computer delle conseguenze ambientali, il grave rischio di inquinamento del porto di Vado e infine il rischio di erosione per le spiagge tra Quiliano e il Letimbro.