Si chiama “Andata e ritorno” un innovativo progetto educativo che vede gli alunni della scuola primaria di Spotorno trarre un arricchimento culturale dalla viva voce degli anziani ospiti dell’Opera Pia “Siccardi”.
Dai racconti di chi ha visto molta più vita di loro, i bambini apprendono filastrocche tradizionali in dialetto, aneddoti sul loro paese, ma anche vicende di guerra raccontate da chi le ha vissute e persino apprendimenti pratici, come il cucito, il ricamo o coltivare un orto. Ormai l’anno scolastico volge gradualmente al termine, ed è quindi il momento giusto per sentire come si è svolto questo primo “esperimento pilota” del programma “Andata e ritorno” dalle vive voci dei protagonisti.
Marina Bussolini, vicepresidente del Consiglio d’Amministrazione dell’Opera Pia: “Da tempo avevamo notizia di questo genere di attività e quando l’assessore ai servizi sociali Davide Delbono ci ha proposto una collaborazione in tal senso siamo stati subito entusiasti. Il programma è iniziato a fine gennaio e si concluderà assieme all’anno scolastico, dopodiché ci sarà una festa conclusiva e una mostra con gli elaborati dei ragazzi. Tutte le classi della scuola primaria a rotazione hanno effettuato due incontri e gli alunni ne sono rimasti entusiasti”.
Marco Fantoni, direttore dell’Azienda Pubblica: “Un esperimento particolarmente emozionante è stato quello legato allo spazio verde, un’area in piano e servita da acqua per la cosiddetta coltivazione agevolata. Qui i bambini, insieme ad anziani autosufficienti, hanno condiviso un’esperienza di coltivazione di ortaggi tipici locali. La struttura conta circa una sessantina di ospiti ma, ovviamente, l’approccio tra loro e i bambini è stato diversificato in base al grado di autosufficienza dei nostri anziani”.
Cinzia Reggio, insegnante di classe quinta: “I nostri bambini hanno una innata vocazione ‘giornalistica’, sono curiosi e brillanti, e già l’anno scorso avevano realizzato un’interessante giornalino. Questa esperienza li ha spinti a voler sapere molto sulla II Guerra Mondiale, che oggi non fa più parte del programma scolastico, e per loro è stata una ulteriore opportunità di arricchimento. Ma hanno fatto anche tante domande sulla vita nei campi, sui lavori di una volta e, poiché una delle ospiti della struttura da giovane è stata tennista, hanno potuto approfondire persino la loro conoscenza su com’era vissuto lo sport in tempi per loro lontani. Sappiamo che altre strutture, ad esempio a Savona, ripetono questo tipo di incontri da molti anni, quindi noi all’ultimo collegio docenti presenteremo un bilancio di questo progetto e speriamo di ripeterlo, dal momento che il rapporto con tutto il consiglio d’amministrazione della struttura è ottimo, i bambini a casa ne hanno parlato molto bene e tutti i genitori sono entusiasti”.
Paola Cristiglio, direttore dell’Opera Pia: “Ho fortemente voluto questo progetto da quando sono stata nominata direttore. Ci tenevo che i bambini interagissero con gli anziani perché l’anziano rappresenta la continuità della nostra vita. Questa esperienza ha avuto un effetto positivo sulle famiglie degli anziani così come su quelle dei ragazzi; noi vogliamo che i nostri ospiti non rimangano vittime di giornate tutte uguali, sono persone che hanno dato tanto alla società e che in cambio meritano tanto, per questo qui ci adoperiamo per organizzare per loro intrattenimento, attività creative, compleanni, eventi musicali, tombolate gestite dai volontari dell’associazione ‘Il Melograno’ e molto altro. Vogliamo che l’Opera Pia si apra sempre di più al territorio e per questo motivo ci auguriamo continuità per questo progetto”.
Maria Chiara Garofalo, pedagogista e direttore del progetto “Andata e ritorno”: “Un bilancio sicuramente positivo oltre ogni aspettativa. Le signore ospiti della struttura, in maggioranza donne, sono come rinate. Si è creato un bel gruppo affiatato e una grande interazione con tutte le classi, tanto che anziani e bambini si ricordano a vicenda con molto affetto. Sarà bellissimo ripetere questo programma sia qui che in altre strutture e, avendo lavorato in molte di esse posso dire che questa rappresenta veramente un’eccellenza nel suo campo. Io stessa dal punto di vista umano mi sento arricchita da questa esperienza e ho visto con i miei occhi che ha fatto bene a tutti coloro che hanno partecipato, anziani e bambini. Per questo motivo mi auguro di poter estendere il progetto un domani anche a ragazzi più grandi”.
Parole di viva soddisfazione sono espresse anche dall’assessore ai servizi sociali del comune di Spotorno, Davide Delbono, in questa videointervista: