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Attualità | 02 marzo 2017, 15:45

A Finale Ligure si parla di territorio: amarlo o sfruttarlo?

Un congresso organizzato dalle sezioni di Finale Ligure e Loano del CAI, in collaborazione con l’ASD Trailrunners Finale e l’ASD Maremontana

A Finale Ligure si parla di territorio: amarlo o sfruttarlo?

Il 4 marzo alle 14.30, presso i Chiostri di Santa Caterina a Finalborgo, le sezioni di Finale Ligure e Loano del CAI, in collaborazione con l’ASD Trailrunners Finale e l’ASD Maremontana, organizzano il convegno dal titolo: “Territorio – una risorsa da salvaguardare o da sfruttare?”

Spiega Maurizio Palazzo, presidente del CAI di Finale Ligure: “L’idea è nata dal fatto che il 2017 è stato proclamato dall’ONU come l’anno internazionale del Turismo Sostenibile: la volontà, quindi è quella di parlare di questo tema su un territorio che sta affrontando difficoltà oggettive di eccessiva frequentazione e cattiva gestione. Secondo i dati ufficiali della Regione Liguria, infatti, il Finalese ha avuto un incremento turistico nel 2016 del 6%, e questo sicuramente è un dato positivo, ma più richiesta vuol dire anche più aspetti da prendere in esame”.

Palazzo, però, vuole essere chiaro: “Vogliamo ascoltare le esigenze del territorio e sviluppare un tavolo tecnico: non vogliamo limitare le presenze, ma che aumentino in maniera sostenibile. Meno ‘mordi e fuggi’ ma un sistema di accoglienza mirato, con un’accurata programmazione che non sia solo turismo balneare; bisogna spiegare che attività outdoor significa prima di tutto di amore e rispetto per la natura.

Vogliamo soprattutto far capire alla gente che nel Finalese c’è un valore altissimo a livello culturale, archeologico, storico, che va salvaguardato; per questo ci auguriamo di fare uscire degli atti del convegno che diventino un documento pubblico a disposizione di chiunque voglia condurre uno studio serio”.

Conclude Palazzo: “Qualcuno ci ha detto che noi del Club Alpino Italiano vogliamo imporre dei limiti di presenze, o peggio ancora vogliamo mandare via i turisti. Niente di più falso: semmai è vero il contrario, cioè che una corretta organizzazione aiuta il turismo, e ricordiamoci che il Club Alpino Italiano è una delle poche associazioni in Italia (e conta ben 360mila iscritti) che si è data un regolamento interno, noto come il “bidecalogo”, che offre utili linee-guida sul comportamento da tenere in tante situazioni. Non vogliamo che nessuno pensi a ridurre il territorio fruibile, si può anche espandere, ma gestendolo ‘cum grano salis’. Il “bidecalogo” non proibisce niente, ma offre un quadro completo di che cosa “fa bene” e “fa male” alla natura, per avere dei fruitori del territorio consapevoli e responsabili”.

All’incontro del 4 marzo sono previsti interventi di Henry De Santis, ispettore del MiBACT (ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo), della vicepresidente della commissione ambiente del parlamento europeo, Renata Briano e del Geologo e speleologo Alessandro Maifredi, che parlerà di prevenzione e progettazione a salvaguardia del territorio.

Alberto Sgarlato

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