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Val Bormida | 10 febbraio 2017, 14:30

Proposta di gestione privata, ma a controllo pubblico, per l'ospedale di Cairo: le opinioni dei sindaci

Marenco (Cengio): "Appianiamo ogni divergenza in nome di un obiettivo comune"; Fracchia (Roccavignale): "Propaganda o situazione reale?"; Molinaro (Cosseria): "Situazione critica che richiederà tempo"; Bologna (Carcare): "La Viale ha spiegato bene il progetto della Regione"

Proposta di gestione privata, ma a controllo pubblico, per l'ospedale di Cairo: le opinioni dei sindaci

Una gestione affidata nelle mani di un privato, sotto lo stretto controllo pubblico. E' questo lo scenario presentato dall'assessore alla Sanità Sonia Viale in merito al futuro dell'ospedale San Giuseppe di Cairo Montenotte.

All'indomani del confronto tenutosi nella cittadina cairese tra la Regione e il Distretto Socio Sanitario delle Bormide, la nostra redazione ha voluto tastare il polso ad alcuni sindaci valbormidesi.

“La sanità non ha un colore politico per cui, ritengo opportuno appianare ogni divergenza per cercare di raggiungere l'obiettivo comune, ovvero, ottenere un ospedale efficiente per le esigenze del nostro territorio – commenta il sindaco di Cengio Sergio Marenco – ognuno di noi deve lavorare a 360° per portare a casa il risultato prefissato. Per fare questo, ritengo necessario e giusto, un confronto tra sindaci, sindacati e Regione non appena sarà terminato l'iter relativo all'indagine di mercato. Un eventuale risultato positivo porterebbe dei benefici sia ai cittadini, sia alla classe politica stessa”.

Spiega il sindaco di Roccavignale Amedeo Fracchia: “Quello che dice l'assessore Viale può anche essere condivisibile però, bisogna capire se quanto descritto, sia propaganda politica o corrisponda alla reale situazione. Oggi, secondo quanto detto nelle serata di ieri, il disavanzo tra spese e ricavi dell'ospedale per l'anno 2016 è di circa 4 milioni, considerando che attualmente il costo del servizio relativo al pronto soccorso non è contemplato, risulta particolarmente difficile capire quali azioni potrà intraprendere il privato per gestire al meglio la struttura”. 

Commenta il sindaco di Cosseria Roberto Molinaro: “L'attuale Giunta regionale ha ereditato una situazione alquanto critica che necessita tempo per essere sistemata, però, è altresi vero, che non è corretto nascondersi dietro a un decreto, se la Legge Balduzzi viene considerata sbagliata, è opportuno correre ai ripari e cambiarla. Il nostro entroterra è un territorio particolare, oltre al problema dell'ospedale, tutti gli enti preposti dovrebbero avviare un'indagine sulla incidenza del cancro fra i residenti, riportare la chemioterapia in valle e riattivare il presidio del nutrizionista. Per quanto riguarda la denominazione di ospedale di “area disagiata”, personalmente, come affermato dal direttore sanitario Porfido, sposterei l'obiettivo su un nosocomio di emergenza/urgenza”. 

"Penso che sia stato un incontro positivo, l'assessore Viale ha spiegato bene il progetto che la Regione ha in mente - commenta il sindaco di Carcare Franco Bologna - il presidio cosi com'è, non serve praticamente a nulla e in un periodo storico fatto di tagli, la strada intrapresa, attraverso una collaborazione passo dopo passo con gli amministratori del territorio, è pienamente condivisibile, se non altro, pensando al decennio precedente, dove venivano chiusi i reparti senza avere incontri o informazioni". 

Graziano De Valle

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