Archiviato per "mancanza di elemento soggettivo" il filone romano di inchiesta relativo al fascicolo sulla centrale Tirreno Power di Vado Ligure. Il giudice ha fatto cadere le accusa di abuso d'ufficio, ipotizzate a carico di trentuno persone, ponendo fine all'inchiesta relativa al rilascio dell'Aia per la centrale vadese del 2014.
La procura romana ha ravvisato scarsa attenzione alle questioni ambientali, ma nessun reato, non ravvisando alcun elemento di dolo da parte degli imputati.
Tra gli indagati iscritti nel fascicolo figuravano: per l'ex governo regionale Claudio Burlando, Claudio Montaldo, Giovanni Barbagallo, Giovanni Boitano, Gabriele Cascino, Renzo Guccinelli, Raffaella Paita, Lorena Rambaudi, Sergio Rossetti, Matteo Rossi,Giovanni Vesco, Angelo Berlangieri, Gabriella Minervini; per la provincia di Savona Angelo Vaccarezza, Piero Santi, Santiago Vacca, Andrea Berruti, Pietro Revetria, Vincenzo Gareri; Monica Giuliano, Fabio Falco, Mirella Oliveri, Sergio Verdino, Ennio Rossi per il comune di Vado Ligure e Alberto Ferrando, Mara Giusto, Massimo Rognoni, Pierluigi Lavazelli e Katiuscia Giuria per il comune di Quiliano.