Ceriale non soltanto conquista la certificazione UNI EN ISO 14001:2004 in merito allo sviluppo ambientale, ma si offre di svolgere un ruolo da capofila coordinando il lavoro di altri comuni interessati a conseguire lo stesso traguardo, in linea con il vecchio detto “l’unione fa la forza”.
Questo, in sostanza, quanto emerso da una riunione svoltasi ieri pomeriggio in sala consiliare, nella quale il sindaco Ennio Fazio ha svolto principalmente un ruolo di descrizione dell’operato dell’Area Vigilanza e Ambiente e del CEA (Centro di Educazione Ambientale).
Spiega Fazio: “Il CEA è uno strumento importante e prezioso che non sappiamo ancora utilizzare appieno. Il fatto che la sua direzione sia passata da una figura esterna a una del nostro personale, e cioè Ivan Suardi, ci consente un risparmio, e quindi di accumulare nuove risorse che potranno essere indirizzate su nuovi progetti. Inoltre – aggiunge Fazio – questa certificazione di cui parleremo oggi si basa sugli stessi requisiti delle Bandiere Blu. Queste ultime, però, sono sempre state molto più pubblicizzate”.
A introdurre il discorso è Ruth Ghether Peota, dell’Area Vigilanza e Ambiente, in sostituzione di Ivan Suardi, trattenuto da altri impegni: “Il CEA è nato a giugno 2012 e in genere, ogni anno a giugno si fa un incontro per fare il punto della situazione. Nel 2016 sono state portate a termine, nei molti comuni che hanno aderito, numerose iniziative avviate già nel 2015 con contributi regionali, tra cui ‘Piatto pulito, buon appetito’, rivolta a ridurre i rifiuti nelle mense scolastiche, ricorrendo a metodi come il compostaggio, ‘Differenziamoci’, rivolto alla cittadinanza per far capire l’importanza della raccolta differenziata dei rifiuti, ‘M’illumino di meno’ e ‘Un’ora per l’ambiente’, dedicate al risparmio energetico e all’uso corretto dell’energia, e altre. Nel 2016 purtroppo dalla Regione non abbiamo ricevuto alcun finanziamento, ma abbiamo ancora pochi fondi che useremo per fare altre attività di educazione al rispetto dell’ambiente con personale qualificato”.
Spiega Giovanna Plicato, dell’Area Vigilanza e Ambiente: “Ceriale, dopo un iter durato 14 anni, ha ottenuto la registrazione EMAS, così come previsto dal Regolamento EMAS III dell’Unione Europea. Per questo motivo siamo qui per svolgere un ruolo di comune capofila: in modo che se altri paesi dei nostri comprensori avessero avuto delle certificazioni di carattere ambientale e le avessero perse, o avessero iniziato l’iter e avessero dovuto sospenderlo, o fossero interessate ad affrontare questo percorso per la prima volta, offriremo la nostra collaborazione in questa direzione”.
La certificazione ISO 14001 ed EMAS è stata raggiunta grazie a un consulente esterno, Maurizia Camoirano della società genovese Eco Consulting, che spiega: “I progetti di qualità ambientale erano precedentemente affidati alle Comunità Montane, che oggi non esistono più. Sarebbe quindi interessante che i comuni interessati alla certificazione si appoggiassero a una struttura come il CEA per contenere i costi e svolgere un lavoro di gruppo, anziché agire come singolo comune. Ricordiamoci che l’ambiente è tutto: è la qualità dell’aria, dell’acqua, la bellezza del territorio, è un valore aggiunto. L’ambiente siamo noi stessi, che ne facciamo parte. L’unione fa la forza: proporsi come soggetto unico significa avere più voce in enti come la Regione per ottenere qualcosa”.
Parole di approvazione arrivano dal sindaco Fazio: “Siamo lieti di essere capofila in questa direzione, ma il merito va al personale dell’Ufficio Ambiente che ha mostrato sincera passione verso il progetto. Siamo ben consci dell’importanza che ha oggi il valore della certificazione, soprattutto a livello internazionale, sul piano economico: penso, ad esempio, al settore florovivaistico”.
La riunione cerialese è stata anche l’occasione per presentare il progetto di Claudio Gandolfo, del quale Savonanews aveva già parlato (leggi QUI). Spiega Gandolfo: “La collaborazione tra piccoli comuni sarà la forza del futuro. In particolare, tutto è iniziato circa un anno e mezzo fa, vedendo il recupero del castello e del parco in atto a Borghetto S. Spirito. Io faccio parte di un’associazione culturale a Borghetto e ho iniziato ad appassionarmi alla vicenda: il proprietario del castello fu quell’ingegner Borelli che, col suo progetto, riuscì a dimezzare i tempi di realizzazione del traforo del Frejus (da 27 a 14 anni) e con il riconoscimento economico avuto da questo lavorò acquisto questa preziosa tenuta. Poco alle spalle del castello esiste qualcosa di completamente diverso ma altrettanto interessante: un depuratore all’avanguardia della Servizi Ambientali che potrà essere usato anche come parco didattico per le scuole. Da qui ho cominciato a cercare tutti quei comuni che, attraverso caratteristiche comuni, un borgo antico, un castello, potessero essere interessati a un progetto di valorizzazione collettiva. Ho trovato realtà come Castelvecchio di Rocca Barbena e Toirano, inserite nei borghi più belli d’Italia. Toirano, poi, ha strutture già di eccellenza e funzionanti, come le grotte, il museo etnografico, il parco del Marchese”.
Continua Gandolfo: “Oggi, soprattutto dall’estero, c’è continua richiesta di outdoor. Eppure il territorio dei nostri paesi dell’entroterra si sta spopolando e in Liguria si continua a investire su un turismo balneare che dura 45 giorni all’anno. In tutto il mondo sarebbero felici di riscoprire i nostri borghi: pensate che in Russia stampano addirittura una rivista in tre lingue (italiano, inglese e cirillico), dedicata ad Alassio e a tutto il suo entroterra. I nostri luoghi, sulla spinta fondativa di Aleramo e Adelasia, hanno dato vita attorno all’anno 1000 al primo Stato sorto in Italia, eppure ciò non viene adeguatamente promosso e ci sarebbe tutto un bagaglio di storie e di leggende su cui costruire un’immagine turistica. Inoltre, a livello ambientale, ho partecipato anche a un convegno a Balestrino con rappresentanti dell’università nei quali si è parlato di realizzare un campus all’aperto da dedicare alle energie alternative”.
L’intervento di Gandolfo vede l’appoggio di Francesco Salvadori, presidente della Consulta Ligure: “Rappresento tutte le associazioni no-profit della Liguria; tutti insieme abbiamo l’obiettivo della salvaguardia del patrimonio e del territorio. Potrei mettere a disposizione la consulenza gratuita di tante persone preparate in molti settori: parlare dell’ambiente vuol dire dare un importante contributo in termini di sociale, politica, tutela della nostra storia, vuol dire parlare di noi che ne facciamo parte”.
Il sindaco Fazio commenta: “Chiederò al più presto un incontro con la Camera di Commercio. Non so se ci saranno fondi, ma sicuramente ci sono teste capaci di progettare. Noi amministratori non abbiamo tempi e spazi per muoverci nella progettualità, ma possiamo trovare chi vuole lavorare con noi”.
E aggiunge Marinella Fasano, assessore alla cultura e al turismo di Ceriale: “Il 26 gennaio 2016 avevo già avuto un primo incontro con Gandolfo a Peagna e una bozza di progetto c’è già. Si può partire da qui”.