L'ex sindaco alassino Roberto Avogadro sferra un duro attacco all'amministrazione: "Durante l'ultimo Consiglio Comunale di Alassio, nel corso del quale erano state chieste le sue dimissioni, una ancor più inacidita vice-sindaco Zioni si attacca con le unghie alla sua poltroncina dicendo tutto e il contrario di tutto e non provando neanche minimamente a fare un accenno di autocritica, per una questione, quella dell'Asilo Nido Piccolo Principe, gestito da lei e dall'amministrazione Canepa in maniera devastante. Tra le sue perle di saggezza: "...l'amministrazione Avogadro avrebbe dovuto adottare una delibera di variazione al PRG per sanare i lavori...".
Questa è la loro filosofia, gli abusi prima si fanno e poi tanto si sanano a proprio piacimento. Quando l'amministrazione Avogadro nel 2011 vinse le elezioni ereditò dalla Zioni & C. la patata bollente di un Asilo Nido ampliato senza rispettare le leggi, su cui pendeva un ricorso al TAR dei confinanti, e su cui indagava la magistratura, indagine che poi porto al patteggiamento di due degli inquisiti.
In queste condizioni si sarebbe dovuto fare una variante per sanare? Forse i banditi non una amministrazione seria, quindi si percorse la strada della transazione con i confinanti per accelerare i tempi della riapertura dell'Asilo Nido e evitare una sentenza del TAR dal risultato i prevedibile.
Questa si chiama buona amministrazione, quello che invece ha fatto poi l'amministrazione Zioni-Canepa è stato un susseguirsi di forzature ed errori conditi in un brodo di estrema arroganza e malafede che hanno portato alla situazione attuale. Per questo la Zioni, deus ex machina di questo pasticcio, doveva dimettersi?
Assolutamente si se all'interno di questa amministrazione alassina albergasse ancora un minimo di decenza. Così, come prevedibile, non è stato. A corollario di questo quadretto poco edificante la figura dei tre esponenti del gruppo consigliare Agorà che, anziché difendere fino alle estreme conseguenze l'onore e la reputazione dell'avvocato ed ex consigliere comunale avvocato Massimo Parodi appartenente al loro gruppo ed offeso e insultato a più riprese dalla Zioni, hanno preferito optare per una "asettica" astensione che gli ha fatto fare la poco elegante figura di pesci in barile", conclude Avogadro.