Sabato 21 gennaio 2017, alle ore 11, si terrà la cerimonia di inaugurazione della nuova Scuola dell'Infanzia in via GB Accame 23 a Tovo San Giacomo.
Ci racconta il sindaco, Alessandro Oddo: “La scuola è nata su un progetto finanziato dal Comune, dalla Regione e dal governo con il decreto mutui BEI (Banca Europei Investimenti). Sorge accanto alla palestra comunale e alle elementari, andando così a formare un nuovo plesso scolastico”.
Non possiamo fare a meno di constatare che, per un paese dell’entroterra, una crescita demografica di questo tipo è un fenomeno davvero notevole, oltre che in netta controtendenza rispetto agli standard attuali.
In merito, ci spiega il sindaco: “Si tenga presente che, anche se faremo l’inaugurazione il 21 gennaio, già da settembre la scuola dell’infanzia è aperta e conta 58 bambini in due sezioni. Oltre a esse, stiamo lavorando a una sezione primavera (dai due ai tre anni), che dovrebbe essere aperta già dall’anno scolastico 2017-2018, ma questo dipenderà dall’ispettorato generale studi”.
Aggiunge ancora il sindaco Oddo: “Siamo di fronte a una struttura importante, dotata di mensa e cucina, allestita durante festività natalizie e che da lunedì prossimo inizierà già a somministrare pasti caldi”.
La nuova scuola dell’infanzia sostituisce vecchio asilo in piazza Umberto I, accanto al Comune. A questo punto è doveroso chiedere al sindaco che ne sarà della vecchia sede: “Si tratta di un bellissimo palazzo dell’800, di pregio, con facciata affrescata e soffitto a cassettoni, ma al tempo stesso con tutti gli accorgimenti per l’abbattimento delle barriere architettoniche e con una scala antincendio. Ne nasce quindi una riflessione dell’amministrazione: esso non era più idoneo per gli standard attuali della scuola dell’infanzia, ma l’obiettivo è quello di mantenere la funzione civica della struttura. Nei prossimi anni si attiverà l’Unione Comuni Val Maremola e parte di questi spazi potrebbero essere adibiti a uffici o in alternativa potrebbero anche essere assegnati alla biblioteca civica o all’archivio storico. Sono talmente tante le ipotesi al vaglio che in realtà è ancora prematuro parlarne”.