Savona - 21 dicembre 2016, 17:00

Il vlogger senza camera

Da protagonisti del pluralismo della rete, i blogger perdono pezzi del loro uditorio. Colpa dei social fagocitanti, dove a farla da padroni sono i micropost e gli umori che durano un secondo. Il caso di Angelo Maggioni - che potrebbe definirsi più precisamente vlogger - è a parte: si occupa di una porzione ben definita di territorio, Legino, e il suo modo di denunciare il degrado che gli sta intorno è coraggioso. Segnala fatti e circostanze, non si limita a sciorinare opinioni. Anzi, l'unica opinione che lascia trasparire è piuttosto un appello: ripristiniamo un po' di civiltà.

Nelle comunità fiacche e disossate, incasellate nei palazzi, qualcuno capace di pungolare la coscienza attira scontento. Se non perfino minacce, come accaduto a Maggioni, che per esempio ha ripreso scene di vandalismo. Il vlogger savonese ha portato in caserma gli autori delle intimidazioni e, di fronte al maresciallo, la cosa si è aggiustata bonariamente. Come ai vecchi tempi, quando il sottufficiale della Benemerita era anzitutto un paciere. Quando il buon senso prevaleva sugli antagonismi e sugli screzi.

Oggi più che mai i cittadini dovrebbero (ri)armarsi di buon senso e forse anche di videocamere. A Maggioni, però, la cam di sorveglianza che dava fastidio ai suoi detrattori l'hanno fatta togliere. 

Felix Lammardo