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Attualità | 17 dicembre 2016, 05:30

Albenga, restauro dell'ex convento di San Domenico. L'Istituto di Studi Liguri: "Monumento che rivitalizzarebbe l'intero quartiere"

"Il restauro del complesso di San Domenico è un progetto che porterebbe Albenga ad avere finalmente una sede museale degna della sua storia e delle sue tradizioni"

Albenga, restauro dell'ex convento di San Domenico. L'Istituto di Studi Liguri: "Monumento che rivitalizzarebbe l'intero quartiere"

 

In una ormai lontana giornata di vent’anni fa l’Istituto di Studi Liguri l’Istituto proponeva un’iniziativa di grande importanza per il futuro della città, il recupero delle strutture dell’ex convento di San Domenico e il suo restauro ai fini di adibire il complesso a sede del Museo cittadino; programma che aveva riscosso subito il plauso dei presenti in una sala affollata e cui le autorità  direttamente interessate davano la loro adesione incondizionata: il sindaco Angelo Viveri faceva suo il progetto e impegnava nel bilancio comunale una notevole somma per l’inizio dei lavori, da portare avanti con celerità. Impegno poi ripreso dalla successiva Amministrazione e in particolare dal sindaco Mauro Zunino; poi disatteso ma oggi fatto suo e inserito nel programma dell’attuale Amministrazione dal sindaco Giorgio Cangiano

Il restauro del complesso di San Domenico è un progetto che porterebbe Albenga ad avere finalmente una sede museale degna della sua storia e delle sue tradizioni; Albenga infatti pur possedendo un patrimonio storico artistico straordinario è l’unica tra le città  del Ponente a non avere ancora un grande museo modernamente organizzato.

La creazione in San Domenico del Museo della Città , oltre che ricuperare un monumento che ha avuto un forte valore nella storia di Albenga, porterebbe infatti a radunare in una cornice già di per sè di valenza monumentale, tutti i reperti che sono ancora dispersi in piccole sedi, e nei depositi; come già è avvenuto, sempre a cura dell’Istituto di Studi Liguri, con i sistemi museali di Ventimiglia, Finale e Savona. Il convento infatti, esclusa la parte già chiesa, è quasi tutto di proprietà comunale e presenta una struttura ampia e agevolmente adattabile a museo.

Il suo restauro avrebbe anche come scopo non solo il recupero di un monumento che ha avuto grande valore spirituale e culturale, ma la rivitalizzazione di un quartiere cittadino, quello di San Siro, finora un po’ abbandonato ed escluso dai circuiti turistici.

Terzo insediamento domenicano in Liguria dopo quelli di Genova e di Sarzana, fondato intorno al 1288, il nostro San Domenico è stato per cinque secoli un centro di grande spiritualità  e di cultura, dove avevano cappelle e sepoltura importanti famiglie cittadine e dove vivevano frati anche di provenienze lontane; convento legato culturalmente a personalità  domenicane di tutta Europa,

Il volume, stampato grazie al generoso contributo della Fondazione De Mari, sarà presentato martedì 20 gennaio, alle ore 16,30, in Palazzo Peloso Cepolla da Vincenzo Tiné, Soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, da don Alberto Casella e Antonio Rolandi Ricci, riunisce i contributi di studiosi, cui siamo grati, che ancora una volta hanno collaborato con l’Istituto di Studi Liguri al fine di salvare e valorizzare San Domenico, monumento dimenticato della nostra città.

 

c.s.

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