Come ogni anno a fine dicembre si alza il sipario sul rito augurale più antico della città, il Confuoco. E’ tutto pronto per l'antico e tradizionale rito propiziatorio organizzato dall’associazione “A Campanassa” che si svolgerà domenica 18 dicembre a partire dalle 10 del mattino in piazza del Brandale, da dove il corteo partirà alla volta di piazza Sisto IV, nella quale alle 11 sarà acceso il ceppo augurale d'alloro.
L’attenzione si sposterà poi nell’atrio del Palazzo Civico, dove sulla scalinata prenderà posto il gruppo storico de "A Campanassa" e sarà consegnato al Sindaco di Savona Ilaria Caprioglio il Vaso del Confuoco, che quest’anno richiamerà la Cattedrale dell’Assunta al Priamar e la Fortezza in generale. Dopo il tradizionale scambio di auguri e i “mugugni”, sarà assegnato il riconoscimento “A Campanassa ringrazia” a un savonese che ha dato fama e lustro alla città in campo letterario.
Quest'anno però non ci sarà il rinfresco, mancherà la banda Sant’Ambrogio di Legino e non sarà disponibile la Sala Consiliare per la cerimonia del Confuoco prevista il 18 dicembre a Savona. Continuano i tagli da parte di palazzo Sisto che infatti ha presentato dei cambiamenti per la manifestazione.
Infatti al termine della manifestazione era previsto solitamente un rinfresco per tutti coloro che avevano contribuito per la realizzazione dell’evento nel corteo storico e nella banda. Ma quest’anno, banda e rinfresco, da sempre in carico all’amministrazione comunale, sono stati tagliati. E così è venuta a mancare anche la disponibilità della Sala Consiliare e la cerimonia si svolgerà comunque prima in piazza Sisto e in seguito nell’atrio del palazzo Comunale.
Le origini del Confuoco sono molte antiche e risalgono ai Saturnali di epoca romana. Le prime testimonianze storiche fanno risalire questa tradizione al terzo decennio del secolo XIV. A Genova era una manifestazione annuale durante la quale si offriva all'autorità cittadina un grosso tronco di un albero di alloro, coperto di rami. Il tronco era poi bruciato alla presenza della folla. Dalla direzione delle fiamme si traevano auspici per il futuro e i resti del tronco erano contesi tra i cittadini che gli attribuivano poteri taumaturgici. L'incarico di portare in città l'albero era attribuito ai rappresentanti delle valli del Polcevera e del Bisagno. La tradizione visse a Genova sino al 1796. Fu poi ripristinata dall'associazione genovese “A Compagna” ed oggi consiste nella consegna, da parte dei rappresentanti della società al Sindaco ed alle autorità, di un artistico piatto su cui sono posati rametti di olivo. Anche a Savona il Confuoco si celebrò durante tutto il Medioevo. La sua caratteristica fu di una grande partecipazione popolare. Lo storico Verzellino ci informa che era in auge nel XIV secolo. Gli uomini del contado, la vigilia di Natale, portavano in dono al Podestà due confuochi - o regali - sopra appositi carri. Con la perdita dell'autonomia comunale, nel 1528, la cerimonia assunse soprattutto il significato di uno scambio di cortesie tra le autorità cittadine. La Società “A Campanassa”, custode del costume e delle tradizioni savonesi, deliberò nel 1932 di riportare in vita la cerimonia del Confuoco con le modalità ed il cerimoniale dell'epoca medioevale. La prima cerimonia si svolse il 24 dicembre 1933. Da allora, ogni anno, nell'ultima domenica che precede il Natale, un corteo si snoda dal Brandale sino alla piazza del Municipio.