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Politica | 29 novembre 2016, 11:30

il Procuratore Capo di Torino Armando Spataro domani alla Ubik per le ragioni del No al referendum

il Procuratore Capo di Torino Armando Spataro domani alla Ubik per le ragioni del No al referendum

Mercoledì 30 novembre ore 21  Sala Rossa del Comune: “Le ragioni del No al Referendum” incontro con il Procuratore Capo di Torino ARMANDO SPATARO

A cura della libreria Ubik e del Comitato per il No di Savona

Il 4 dicembre siamo chiamati ad approvare o a respingere una Riforma della Costituzione che risponde ad una chiara logica di accentramento del potere. Garantisce al Governo il sostegno scontato di una Camera composta - ancora una volta - soprattutto di nominati. Consegna ad un solo partito, potenzialmente minoritario nel Paese, il potere Legislativo e quello Esecutivo, indebolendo i contropoteri previsti dalla Costituzione. Se questo è il cambiamento a cui dovremmo dire Sì, farlo rischia di toglierci il potere di prendere, domani, una qualunque posizione.

Questa è una riforma che non riduce i costi, non migliora la qualità dell'iter legislativo, ma scippa la sovranità dalle mani del popolo.
Diciamo NO allo scempio della Costituzione attuato attraverso una riforma che sottrae poteri ai cittadini e mortifica il Parlamento. Diciamo NO alla legge oltraggio che, calpestando la volontà del corpo elettorale, instaura un regime politico fondato sul governo del partito unico.

 

Armando Spataro (Taranto, 1948) è procuratore Capo della Repubblica presso il tribunale di Torino,  ex procuratore della Repubblica presso il tribunale di Milano, coordinatore del Gruppo specializzato nel settore dell'antiterrorismo,  ex segretario nazionale del Movimento per la giustizia (una delle correnti di sinistra dell'ANM Associazione Nazionale Magistrati). Dirigente nazionale della ANM,  di cui è anche segretario distrettuale a Milano.

Si è occupato di criminalità organizzata, traffico internazionale di stupefacenti ed è chiamato a partecipare alla Direzione distrettuale antimafia, occupandosi soprattutto di indagini su 'ndrangheta e mafia siciliana. Dopo le dimissioni di Antonio Di Pietro nel 1994,  era stato chiamato dal procuratore generale di Milano Francesco Saverio Borrelli a fare parte del pool di "Mani pulite". Nel luglio del 1998 è stato eletto componente del Consiglio superiore della Magistratura. È autore di numerosi saggi (anche di diritto processuale comparato), commenti a testi di legge e pubblicazioni varie di carattere scientifico (riguardante materia di criminalità organizzata e terroristica e di tecniche investigative).

 

cs

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