Il gruppo consiliare "Noi per Savona" fa un bilancio dei primi cento giorni dell'amministrazione di Ilaria Caprioglio, eletta sindaco di Savona.
Cento cose in cento giorni?
I primi cento giorni della Giunta Caprioglio non ci sembrano esaltanti, e lo diciamo con profondo rammarico. Vorremmo infatti, a prescindere dalle divergenze politiche, che la nostra Città fosse tutelata, a partire dalla difesa del ruolo dell'Ospedale San Paolo, per arrivare a una cura del sociale che non aggravi le conseguenze della crisi economica in atto, specie sulle fasce più deboli della popolazione.
Invece, il bilancio di questi decantati “cento giorni” che purtroppo ci sembra di poter tracciare è solo questo:
Un enorme deficit di bilancio, provocato dai predecessori, è vero, ma rispetto al quale non ci vengono segnalate le reali cause, né sono chiamati gli artefici con nome e cognome, come forse sarebbe giusto. Il deficit è affrontato con tagli lineari indiscriminati, penalizzando anche i dipendenti del Comune (e salvando invece i dirigenti) e riutilizzando vecchi trucchi come le cartolarizzazioni, mentre si continua a concedere favori all'Autorità portuale (vedi pagamento illuminazione galleria del porto);
La conferma in toto dei progetti di ulteriore cementificazione già avallati dalle precedenti Amministrazioni;
Una serie di nomine in totale linea con la vecchia nomenclatura, che era frutto di accordi trasversali tra il PD e i poteri forti (Cassa di Risparmio, Unione Industriali, Camera di Commercio: enti, fra l’altro, dal vertice fortemente personalizzato dallo stesso soggetto)
Un Ospedale che non viene difeso, se non a parole, quando servirebbero invece atti politici portati avanti con forza e determinazione contro lo strapotere del Ponente, che invece il “suo” ospedale lo tutela eccome.
Ci chiediamo se davvero Savona, per chi la amministra, può anche morire, e speriamo in un sussulto di dignità.
Stanti i problemi legati al disastroso bilancio, di cui con forza continuiamo a chiedere conto, riteniamo che un Sindaco e una Giunta, se non prendono posizioni politiche inflessibili, possano agevolmente esser sostituiti da un Commissario prefettizio.
Continuiamo quindi a chiedere risposte chiare e precise ai problemi reali che il nostro territorio sta vivendo, o meglio, sta subendo.