La Sezione ANPI di Spotorno, “Giuseppe Sacco Maria Porcile”, ha organizzato, in collaborazione con il Comune di Spotorno e l’ISREC diSavona, una Conferenza su Giacinto Menotti Serrati in occasione del 90° dalla sua morte. La Conferenza si terrà nella Sala Palace il 26 novembre 2016 alle ore 16,30, libera e gratuita a cui la cittadinanza è invitata a partecipare.
Relatore sarà il prof. Tommaso Detti dell’Università di Sienache fu presente al Convegno organizzato dal Comune di Spotorno nel 1972 in occasione del primo centenario della nascita di Giacinto Menotti Serrati, importante uomo politico del novecento nato a Spotorno, socialista poi confluito nel Partito Comunista d’Italia con la frazione“terzinternazionalista”.
In quel convegno, i relatori furono Umberto Terracini, comunista, Presidente dell’Assemblea Costituente, e lo storico socialista Gaetano Arfè. Nella Conferenza del 26 novembre sono previsti i saluti del Sindaco Mattia Fiorini e del Presidente dell’ISREC di Savona Franco Delfino. E’ previsto, inoltre, un intervento di Bruno Marengo della Segreteria Provinciale dell’ANPI.
Nella stessa giornata verranno scoperte due targhe ricordo dedicate a Giacinto Menotti Serrati: una sulla sua casa natale (alle ore 16.00, prima della conferenza) ed un’altra nella Piazza a lui dedicata.Giacinto Menotti Serrati (Spotorno 1872 Asso, Como, 1926) importante uomo politico, nacque a Spotorno. A vent’anni fu uno dei fondatori della Lega socialista di Oneglia, dove la sua famiglia si era trasferita. Subì numerose condanne in quegli anni febbrili. Più volte in prigione, coatto alle Tremiti e a Ponza, esule a Marsiglia nel 1894 e 1896, fu spinto lontano dall’Italia.
Nel 1899, con la minaccia in patria di 17 anni di carcere, si stabilì in Svizzera dove (escluso il periodo dal 1902 al 1903 in cui a New York diresse un giornale socialista) rimase sino al 1911 . In Svizzera, divenne il maggior propagandista e organizzatore socialista fra gli emigrati italiani, entrando in contatto con fuoriusciti politici di tutta Europa. Tornato in Italia e messosi in vista come uno degli esponenti della sinistra del partito, nel settembre 1914 diventò direttore dell'Avanti!conducendo un'intransigente campagna contro l’intervento italiano nella prima guerra mondiale. Arrestato e condannato dopo i moti per il pane di Torino nel 1917, venne amnistiato nel 1919.
Fu a Capo dell'ala massimalista del PSI e spinse il partito ad aderire alla Terza Internazionale, rifiutandosi di seguire la richiesta di Mosca di espellerne iriformisti. Dopo la scissione comunista del 1921 e quella riformista del 1922, costituì la frazione “terzinternazionalista”. Aderì successivamente al Partito Comunista d’Italia (1924) sostenendo le posizioni di Antonio Gramsci. Fervente antifascista subì persecuzioni e violenze. Morì a 54 anni, nel 1926, colpito da un attacco cardiaco mentre risaliva un sentiero di montagna diretto a un convegno clandestino in adempimento ad un compito assegnatogli dal Partito Comunista d’Italia.
Il suo funerale rappresentò l’ultima grande manifestazione pubblica del movimento operaio prima dell’emanazione delle leggi eccezionali fasciste.