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Politica | 06 novembre 2016, 15:30

Le parole dell’onorevole Anna Giacobbe del PD sui "Nuovi poveri" a Finale Ligure

Un dibattito nel quale si è parlato di pensioni, esodati, contributi statali, immigrazione ed Europa

Le parole dell’onorevole Anna Giacobbe del PD sui "Nuovi poveri" a Finale Ligure

Si è svolta nella serata del 4 novembre, presso la Sala Gallesio in centro a Finalmarina, la conferenza-incontro con Anna Giacobbe, parlamentare savonese del PD, sul tema “Agenda Sociale e nuove povertà”.

Scarsa, a onor del vero, la partecipazione di pubblico, a ennesima riprova di un sempre più forte disamore dei cittadini verso la politica, come peraltro ha sottolineato la stessa Giacobbe, affermando: “In tempi di crisi la concentrazione della ricchezza e l’aumento delle disuguaglianze fomentano le spinte populiste e antipolitiche”.

A fare gli onori di casa è il sindaco di Finale Ligure, Ugo Frascherelli, che racconta la sua personale esperienza con la onorevole: “Anna Giacobbe è stata probabilmente la prima persona che ho conosciuto nella mia prima trasferta a Roma da sindaco, quando ero stato appena eletto e mi aggiravo tra i palazzi della politica come un cervo, di notte, in autostrada davanti ai fari delle automobili. Mi sono trovato di fronte a una donna sincera e appassionata, della quale ho apprezzato fin da subito la schiettezza”.

Proseguendo sul tema dell’agenda sociale il sindaco commenta: “Io stesso appartengo a quella generazione per la quale la pensione sarà una chimera”, e prosegue con alcuni dati inquietanti: “Una delle mie prime sorprese da sindaco è stata proprio quella di scoprire che in un bacino come il Finalese, una realtà turistica amata e considerata ‘luccicante’, esiste in realtà oltre un migliaio di persone che sopravvive solo con i sussidi comunali e con l’aiuto delle varie associazioni di volontariato, laiche e cattoliche. Su un’area da 14mila abitanti parliamo di circa il 10%, un valore altissimo. E spesso è frustrante non poter fare per loro nient’altro di più che ascoltare i loro problemi”.

Di fronte a questo raccolto uditorio, formato quasi del tutto da amministratori locali, operatori del settore sanitario (dagli psicologi agli assistenti sociali), rappresentanti di associazioni culturali del comprensorio, Anna Giacobbe ha veramente messo da parte il “politichese” e ha sfoderato quella schiettezza alla quale Frascherelli si riferiva nella sua introduzione, non risparmiandosi anche in frecciate politiche. In circa un paio d’ore di dibattito, ascoltando le domande e le testimonianze di un pubblico attento e partecipe, l’onorevole ha toccato numerosi temi.

La parlamentare ha iniziato dai mutamenti sociali: “Oggi assistiamo a due processi forti, l’invecchiamento della popolazione e le migrazioni. La società sta cambiando e siamo di fronte a nuove certezze e nuove incognite, dalla difficoltà di entrare nel mondo del lavoro ormai non più limitata ai giovani ma estesa a tutte le fasce di età, all’impoverimento generale. Oggi una famiglia con due figli, che un tempo rappresentava la normalità, si trova in difficoltà economiche. E persino gli anziani, che sono sempre stati una delle categorie più tutelate, sono sempre meno protetti, persino in zone della nostra nazione considerate ricche, dove non si era abituati a fare i conti con questi problemi”.

Le conseguenze della crisi: “Le manovre messe in atto per combattere la crisi hanno gravato soprattutto sulla previdenza. Una su tutte la riforma Fornero. Sono stati dati forti sgravi economici alle imprese credendo in una ripresa più forte che non si è verificata. In questo modo si è ‘drogato’ il mondo del lavoro e, finiti gli incentivi, la curva di ricrescita è inesorabilmente scesa”.

Gli aiuti ai poveri: “Il parlamento ha fatto la scelta di investire lavorando su strumenti permanenti, non su programmi sperimentali, per combattere il divario sociale. L’anno scorso sono stati stanziati 600 milioni in questa direzione, diventati un miliardo quest’anno e che saranno 1,5 miliardi l’anno prossimo. Di queste cifre, quest’anno 15 milioni sono arrivati in Liguria, regione che oggettivamente soffre più di altre, ai quali si assommano anche 5 milioni di aiuti europei, e l’anno prossimo questi 15 milioni saranno 30. Eppure ci siamo accorti che il SIA (Sostegno per l’Inclusione Attiva) non sta funzionando e non capiamo perché. Non riusciamo a raggiungere tutte le sacche di popolazione in difficoltà e ci troviamo davanti al paradosso che quando arriveranno quei 30 milioni non riusciremo a spenderli”. Riallacciandosi ai dati espressi dal sindaco sul comprensorio Finalese, la Giacobbe afferma: “In Liguria il tasso di povertà medio è attorno al 7%. Ma se già questo dato è alto, l’aspetto più grave è che è raddoppiato negli ultimi quattro anni”.

Sul tema delle pensioni Anna Giacobbe non lesina le frecciate: “La Finanziaria del 2011 ha prodotto danni importanti: oggi non è chiaro né quando si riuscirà ad andare in pensione, né con quanto. In questo modo si annienta anche la solidarietà sociale: a nessuno piace lavorare per pagare le pensioni degli altri senza sapere quando egli stesso ne potrà fruire”. E su questo tema non mancano gli attacchi all’INPS: “Il Parlamento legifera. E per questo motivo la gente tende sempre a dare tutte le colpe ai legislatori. Molti non sanno però, che esiste una guerra continua, un braccio di ferro, tra legislatori e burocrati, che hanno come unico scopo quello di rendere impossibile la vita di chi legifera. Uno di questi esempi è proprio l’INPS, che lavora per fare in modo di pagare meno pensioni possibili”.

Giacobbe non fa promesse: “Oggi progettare di alzare tutte le pensioni in base a quanto richiederebbe uno standard di vita normale è impensabile. Però stiamo lavorando in questa direzione: aumenteremo le categorie che possono godere della quattordicesima, e in un bilancio familiare avere quasi una mensilità intera in più è importante. Stiamo intervenendo sui cosiddetti lavoratori precoci, che non devono lavorare a vita ma hanno diritto ad andare in pensione prima. E porteremo a soluzione il problema degli esodati: persone che, ormai prossime alla pensione, con questa riforma si sono trovate a non avere più le caratteristiche per il pensionamento ma, al tempo stesso, troppo vecchie per il mondo del lavoro”.

Sui voucher dichiara Anna Giacobbe: “Dovevano essere un modo per sconfiggere il lavoro nero, invece lo hanno solo alimentato. Ne restringeremo fortemente l’uso, soprattutto nel settore agricolo, dove stiamo mettendo a punto anche nuove norme per combattere il caporalato, e inseriremo la tracciabilità dei voucher: ciò significa che la data di inizio e fine di ogni prestazione dovrà essere ben chiara, in modo che questo metodo di pagamento torni a essere legato a vere collaborazioni occasionali. Si pensi che i voucher inizialmente erano stati pensati soltanto per gli studenti e gli anziani che davano una mano alla vendemmia nelle zone vinicole”.

La povertà, si sa, spesso porta intolleranza e razzismo. Su questo tema la parlamentare del PD sottolinea: “Bisogna fare adeguate campagne culturali per far capire, anche se può sembrare un discorso brutto e utilitaristico – ma così non è – che la nostra società è cambiata in una direzione tale per cui presto arriveremo a non avere abbastanza giovani che, lavorando, tengono in piedi il sistema di previdenza sociale. Per cui queste persone che arrivano dall’estero, se opportunamente integrate, saranno coloro che pagheranno le nostre pensioni di domani”.

Non manca, nelle affermazioni di Giacobbe, un pensiero all’Europa: “Noi abbiamo dei forti debiti con l’Unione accumulati negli anni. Dobbiamo affrancarci da queste cifre per non essere più ricattabili, al tempo stesso, però, con la libertà di poter spendere ciò che ci spetta”.

In questo quadro generale, è difficile fare delle previsioni. Così Anna Giacobbe chiosa: “I problemi sono tanti, ma noi stiamo cercando di affrontarli sì con determinazione, ma facendo un passo alla volta”.

Alberto Sgarlato

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