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Attualità | 31 ottobre 2016, 14:30

L’artista albenganese Deva Nicoletta Tortone espone a Torino

La fotografa e pittrice è stata selezionata insieme a soli altri sette artisti su migliaia di candidature in tutta l’Italia per “NoPhoto”, sezione fotografica della prestigiosa fiera d’arte contemporanea “Paratissima”

L’artista albenganese Deva Nicoletta Tortone espone a Torino

La fotografa e pittrice Deva Nicoletta Tortone, torinese di nascita ma ormai residente ad Albenga fin dagli anni ’90, è una dei soli otto selezionati in tutta l’Italia, su numerose migliaia di candidature, per partecipare a “NoPhoto”, la sezione fotografica di “Paratissima”, fiera d’arte contemporanea che si tiene dal 2 al 6 novembre presso Torino Esposizioni nel centralissimo Corso Massimo D’Azeglio a Torino. Il tema di quest’anno di “Paratissima” è #tothestars (verso le stelle). E i selezionatori che hanno compiuto la scelta sono due nomi illustri nel settore come Daniele Ratti e Laura Tota.

Per l’occasione la Tortone ha realizzato un’installazione da 12 metri di lunghezza, che si articola in fotografie su stampe 50x70 cm e disegni dello stesso formato. L’opera si divide sostanzialmente in due parti: una, intitolata “L’ossessione”, raccoglie foto scattate tra il Piemonte e la Toscana e trattate con l’effetto della solarizzazione. A tal proposito spiega l’autrice: “L’effetto della solarizzazione si ottiene in camera oscura accendendo e spegnendo velocemente la luce in fase di sviluppo, ed ha una sua magia, perché non sai mai realmente quanto inciderà sulla foto, è come affidarsi al caso. Il soggetto di queste immagini è principalmente mia sorella Rinella, da sempre mia principale musa ispiratrice. Gli scatti raccontano un gioco d’amore che poi porta a una separazione”. Una striscia accanto alle immagini recherà una scritta cucita in rosso: “L’ossessione è come il mare in tempesta, pronto a placarsi di fronte all’altra pressione della felicità”.

Il secondo lotto di foto si intitola “Oltre il muro” ed è realizzato con macchina fotografica Hasselblad usando la tecnica della doppia esposizione (cioè sovrapponendo due immagini su uno stesso fotogramma). Qui gli scatti sono stati fatti a Pantelleria nel 2001 e la scritta cucita recita: “Pantelleria, muro di lava nera che unisce Lampedusa, terra che accoglie il mare”. “In questo caso – spiega ancora l’autrice – le figure dell’uomo e della natura si fondono creando un tutt’uno”. Gli scatti sono affiancati da dieci disegni 50x70 realizzati in dieci notti, uno per notte, su fogli donati a Deva Nicoletta Tortone dalla nota acquarellista Binny Dobelli.

Racconta l’autrice: “Io sono sempre stata prima di tutto fotografa. Proprio Binny è stata la prima, vedendo dei miei disegni su piccoli foglietti, a dirmi che erano bellissimi e che avrei dovuto realizzarli più in grande, e per questo ha voluto darmi il tipo di carta che usa lei. Anche sui disegni, come nelle foto, ho voluto riprodurre l’effetto della doppia esposizione, sovrapponendo più figure”.

La prima foto di Deva Nicoletta Tortone risale al 1972 quando, dodicenne, scattò un ritratto alla sorella con il fidanzato alla mostra di Henry Moore a Forte Belvedere a Firenze. Da quel momento, come lei stessa ama dire, “Niente fu più lo stesso”.

Negli anni la Tortone ha lavorato come fotografa professionista nel mondo della moda, per numerose griffes importanti come Carlo Pignatelli, e successivamente per molto tempo al Club Mediterranée. Ma è stato l’incontro con Michael Ackerman, uno dei suoi idoli di sempre, nel 2002, a imprimere una ulteriore svolta creativa nella sua carriera, suggerendole di trovare un nuovo soggetto in sé stessa e portandola così a realizzare numerosi autoscatti.

Ma se da una parte è vero che questa è la prima selezione di Deva Nicoletta Tortone per “NoPhoto”, va comunque ricordato che l’artista ha già partecipato ad altre sezioni di “Paratissima” a Torino, nel 2014 e nel 2015.

Nel 2015 l’opera era ispirata a “Uno, nessuno, centomila”, di Luigi Pirandello, mentre nel 2014, quando il tema era “Elogio del troppo”, l’artista albenganese ha presentato una installazione molto complessa e articolata, comprendente due quadri, un mobile e una griglia di autoscatti. E proprio questa griglia, parzialmente modificata (perché ogni lavoro artistico della Tortone vive di una continua evoluzione e trasformazione) è stata esposta recentemente a Rio De Janerio. Quest’anno, dal 9 all’11 settembre, Deva Nicoletta Tortone è stata selezionata anche tra i partecipanti a “Si Fest Off” a Savignano sul Rubicone, mentre dall’8 ottobre fino al 7 novembre sta esponendo alla mostra “Spoleto incontra Venezia”, a cura di Vittorio Sgarbi, con una videoesposizione.

Di Deva Nicoletta Tortone l’illustre critico letterario e d’arte, docente di lettere e organizzatore di eventi culturali Francesco Gallea ha scritto nel 2003: “Fotografia come simbolo, scoperta, ricerca, sperimentazione. E’ questo il significato del cammino artistico percorso da Nicoletta Tortone: è un itinerario che assume concreta evidenza anche nella struttura diapositiva in cui sono proposte le foto. Proseguendo nel cammino disegnato dall’artista nelle fotografie “per terra” si colgono volti-metafora; le fotografie […] non hanno nulla di calligrafico: sono frammenti di vita, ricerca di interiorità in cui c’è qualcosa di sfumato come per esprimere la volontà di cogliere l’ignoto che avvolge la nostra vita.

Negli autoritratti, l’autoscatto è strumento di introspezione. Un successivo momento esalta la levità corporea: immagini di corpi leggeri che sembrano ondeggiare nell’aria, contraddire la legge di gravità, quasi raccontare il predominio dello spirito sulla materia. Nelle ultime immagini domina il particolare: colpiscono soprattutto le mani: le mani non hanno età né nazionalità: sono anime. E le anime escono dalle foto come fantasmi inquietanti. L’artista sembra voler dire che la fotografia non è la realtà: però fissa la realtà in una sua verità. La presentazione di questi pregevoli lavori esprime una filosofia della vita: è una filosofia capace di interrogarsi continuamente sul rapporto tra realtà fenomenica e verità interiore. Nicoletta Tortone riconosce i limiti dell’immagine ma interviene per nobilitare quei limiti riconoscendo in sé l’ambizione di voler dominare la realtà stessa”.

Alberto Sgarlato

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