Dopo solo tre anni dalla mitica “5 giorni degli Appennini” che portò 1000 atleti da 34 nazioni a soggiornare per una settimana, torna in Liguria l'organizzazione di una manifestazione di Corsa di Orientamento (Orienteering) di massimo livello.
La Federazione (FISO) dello sport dei boschi per antonomasia ha nuovamente dato fiducia agli organizzatori liguri con l’assegnazione dei Campionati Italiani formula Sprint Relay (sabato 22 ottobre) e la VI prova di Coppa Italia (domenica 23 ottobre), con il patrocinio e la partecipazione economica di Regione Liguria, il patrocinio del Comune di Savona e la collaborazione dell'Autorità Portuale di Savona.
Sabato pomeriggio i percorsi saranno tracciati nel cuore della città di Savona, per l’importante appuntamento della Sprint Relay (innovativa staffetta a 3 concorrenti), alla sua prima volta per quanto riguarda l’Italia, nazione che ne ha anche organizzato la prima strepitosa edizione a livello mondiale a Trento nel Luglio 2014 (visibile su Youtube digitando Sprint Relay WOC 2014).
Gara quindi Urban, molto rapida e spettacolare anche per il pubblico. Domenica mattina in vetta al Monte Beigua, sarà invece una gara “Middle Distance” con i tempi dei vincitori attesi tra i 30 ed i 40 minuti, nell’intricata faggeta sarà una gara di tipo “forest”, probabilmente la più amata dal popolo degli orientisti, ma molto più “intima” e nascosta al grande pubblico.
L’aspetto tecnico organizzativo sarà curato dalle società genovesi Amatori Orienteering ed Arco di Carta, sicuramente i nuclei più attivi della regione per la diffusione di questo sport in piena crescita; con la collaborazione del giovane team locale del CUS Savona. La manifestazione è resa possibile dalla sinergia organizzativa delle citate società con la Regione Liguria, il Comune di Savona, l’Autorità portuale, l'Ente Parco del Beigua e i Lions di Celle-Varazze. È prevista la partecipazione di circa 500 atleti provenienti da ogni parte d’Italia, dal Trentino, regione guida, alla Toscana, dall'Emilia al Lazio e poi Veneto, Lombardia ed Friuli Venezia Giulia.
Sono in programma tutte le categorie federali dai giovanissimi ai veterani con punte di altissimo livello tecnico nelle categorie Elite maschili e femminili che vantano atleti di livello internazionale quali ad esempio i nazionali Laura Scaravonati, Alessio Tenani e Daniele Pagliari (la staffetta del gruppo sportivo Forestale che probabilmente sabato si contenderà il ruolo di favorita con il CUS Bologna).
“L'Amministrazione Comunale ha accolto con entusiasmo questo progetto: è una cosa nuova per Savona, la prima volta che si svolge nella nostra Città una manifestazione di questa disciplina e siamo onorati di ospitare un campionato italiano. Oltre quattrocento persone verranno a Savona per partecipare a questo evento, è un'ottima opportunità per fare loro conoscere la nostra Città e le sue eccellenze”, commenta Maurizio Scaramuzza, Assessore allo Sport e alle Manifestazioni del Comune di Savona.
Lo chiamano lo sport dei boschi e in Italia è sicuramente poco conosciuto, ma nei Paesi scandinavi è diffuso da molto tempo, da quando alla fine dell’Ottocento vennero organizzate le prime gare, sia con gli sci sia di corsa. Il 1919 è l’anno zero dell’orienteering a livello agonistico: la Federazione svedese di atletica leggera organizza infatti in quell’anno la prima gara ufficiale di corsa di orientamento. Nel 1961 nasce la IOF, la International Orienteering Federation, alla quale aderiscono dieci paesi Europei. Nel 1966 in Finlandia si svolgono i primi Campionati del Mondo. I primi Campionati Italiani si disputano invece nel 1976 in Trentino Alto Adige.
La FISO (Federazione Italiana Sport Orientamento) nasce nel 1985 e viene riconosciuta l’anno dopo dal CONI (attualmente è disciplina associata). Il primo oro italiano ai mondiali arriva dallo sci-orientamento, con Nicolò Corradini, delle Fiamme Oro di Moena, che nella sua carriera ha collezionato quattro ori.
Le discipline dell’orienteering sono quattro: la corsa di orientamento, lo sci-orientamento, il trail-O ed il mountain bike orientamento. Il fascino di questo sport sta nella libertà di scegliere il percorso: gli atleti leggendo una carta topografica speciale molto dettagliata devono trovare la via più veloce per arrivare al traguardo passando per tappe obbligatorie.
Tra gli aspetti più attraenti c’è il contatto assoluto e primordiale con la natura e il rispetto totale per l’ambiente ed il territorio. E’ una pratica sportiva alla portata di tutti poichè non necessità da parte del praticante di particolari e costose attrezzature, basta una semplice bussola, una tuta adatta all’ambiente naturale ed un paio di scarpe con la suola ben scolpita.
Inoltre è praticabile praticamente a tutte le età, infatti ad ogni gara vengono predisposti percorsi diversi a seconda dell’età e dell’abilità tecnica e del grado di allenamento fisico dell’atleta.
Comunque anche se è uno sport alla portata di tutti e si sta fortemente radicando a scuola, materia obbligatoria in tutti i licei sportivi italiani per legge dello Stato, non è da disdegnare anche il movimento agonistico azzurro, che pur disponendo di un ristretto numero di atleti che possano praticarlo a livello professionale per ovvi motivi economici sta alzando notevolmente il livello, testimone ne è il primierotto Riccardo Scalet, classe 1996, campione europeo sprint juniores nel 2015 e vicecampione mondiale middle juniores nel 2014.