Attualità - 19 ottobre 2016, 08:26

Crisi ATA, PD all'attacco: "La Giunta Caprioglio non sceglie sulla pelle dei lavoratori"

Specificano la Pasquali e la Battaglia: "La Giunta Caprioglio ha il dovere di dire cosa intende fare di ATA: quali obiettivi, quali politiche sui rifiuti, quali interventi per efficientare la società. Non fare questo significa strumentalizzare la situazione dando prova del peggior modo di fare politica e amministrazione"

Delicata la questione ATA e, dopo la richiesta di dimissioni del suo presidente Sara Vaggi pervenuta dal vicesindaco del comune di Savona, Massimo Arecco e i consiglieri del M5S durante la  Prima Commissione Consiliare convocato in palazzo Sisto, a parlare ora è anche il PD che si scaglia contro la Giunta Caprioglio.

In particolare ricordiamo che le accuse da parte dell’amministrazione ad Ata avevano riguardato : la mancanza di fiducia riposta nel presidente, il rinnovo del consiglio amministrativo ed ancora, la situazione finanziaria, l’interruzione del servizio da parte di FG Riciclaggi e la discarica abusiva accumulatasi al cimitero di Savona e molto altro.(vedi articolo)

“Sulla questione ATA – affermano Barbara Pasquali ( Segretaria cittadina PD Savona) e Cristina Battaglia (Capogruppo PD in Consiglio Comunale) -  abbiamo sperato fino all’ultimo che la Giunta Caprioglio evitasse le strumentalizzazioni politiche ed iniziasse seriamente ad occuparsi dell’azienda, del suo futuro, di definire un serio e credibile piano industriale.”

A quanto pare così non è stato secondo il PD che prosegue “Dopo il teatrino cui abbiamo assistito ieri in Commissione appare chiaro che così non è stato e non sarà. E quindi, per responsabilità nei confronti dei cittadini ma soprattutto dei lavoratori di ATA, è doveroso provare a fare un po' di chiarezza.”

Si specifica dunque  “La Giunta Caprioglio ha deciso fin dall’inizio di questo mandato di confermare l’attuale management con un unico obiettivo: non dare alcun indirizzo politico ad ATA e far lentamente morire l’azienda per poter procedere con interventi radicali, non assumendosi la responsabilità della scelta ma, ancora una volta, provando a sostenere che le colpe sono tutte dell’amministrazione precedente. Ciò è dimostrato dal fatto, ad esempio, che non si è chiesto (già nel mese di Luglio) un passo indietro a Mario Tassinari le cui dimissioni avrebbero fatto decadere il CdA ed avrebbero obbligato il Sindaco a procedere con nuove nomine. E l’Assessore Montaldo ha dovuto ammettere ieri di essere stato preventivamente informato dell’intenzione di cooptare un terzo membro del CdA (che invece appariva come una scelta tutta interna all’azienda”.

Spiegano ancora “ Lo schema era chiaro: lasciamo lì le persone nominate dalla Giunta di centro sinistra, facciamo affondare ATA e poi ce ne occupiamo. Così a quel punto qualsiasi scelta sarebbe stata dettata da ragioni di necessità e non da scelte politiche (come sul bilancio, per intenderci).”

Naturalmente responsabilità anche alla giunta precedente , affermano infatti “Sia chiaro, le responsabilità della Giunta Berruti nella gestione di ATA sono innegabili. Mancanza di un forte indirizzo politico sulla gestione dei rifiuti, diversificazione eccessiva delle attività (parcheggi, forni crematori, ecc.) senza un vero piano industriale, ecc. “

“Stupisce che a denunciarle, ieri, sia stato il Direttore dell’azienda, Pesce, che avrebbe dovuto far funzionare al meglio ATA eventualmente segnalando problematiche e criticità e che ora, con una buona dose di opportunismo, si fa portavoce del centro destra per denunciare gli errori passati (di altri ovviamente, non suoi).” Continuano.

Concludono infine la Pasquali e la Battaglia “Una cosa è certa, fare melina sulla pelle dei lavoratori, dei creditori e della qualità del servizio reso da ATA alla città, per arrivare ad una situazione di non ritorno, addossandone tutta la responsabilità ad altri è cosa vergognosa. La Giunta Caprioglio ha il dovere (lo aveva da Luglio a dire il vero) di dire cosa intende fare di ATA: quali obiettivi, quali politiche sui rifiuti, quali interventi per efficientare la società. Non fare questo significa strumentalizzare la situazione dando prova del peggior modo di fare politica e amministrazione.

In questo quadro la CISL e la CGIL hanno deciso di avviare la procedura di raffreddamento con la società multiservizi per tutti i 19 comuni che la partecipata di Savona serve in house. (vedi articolo).

RG