"Noi per Savona" interviene nuovamente sugli svantaggi e sulle problematiche della piattaforma Maerk di Vado Ligure prevista dall'Autorità Portuale. Il consigliere comunale Daniela Pongiglione nel corso della conferenza stampa questa mattina ha fatto riferimento all'inchiesta pubblica avviata su richiesta di Italia Nostra e WWF e il Report della Corte dei Conti europea sui porti dell'UE.
Preoccupazione da Noi per Savona che sollecita una Commissione pubblica: "Bisogna informare i cittadini sugli svantaggi dell'opera che sarà impattante per il territorio, e sarà coinvolta non solo Vado ma anche Savona. Ad oggi non è ancora stata convocata una Commissione, che noi chiediamo con urgenza".
Sui fatti recenti, quali l'inchiesta pubblica avviata su Italia Nostra e WWF e sul Report della Corte dei Conti europea sui Porti nell'UE, intervengono Daniela Pongiglione e Roberto Cuneo di Italia Nostra:
"Le opinioni espresse dai tecnici dei proponenti venivano contestate con chiarezza e argomentazioni ineccepibili dai tecnici locali. Anche l'Università di Genova ha sollevato diverse obiezioni. Nella terza riunione che è stata svolta, inoltre sono state affermate le ricadute impattanti sul litorale savonese. Chiediamo che sia fatta una riunione politica per informare i cittadini su quanto emerso e non è mai stata convocata una commissione nonostante il nostro gruppo l'abbia chiesta lo scorso 18 luglio".
Per quel che riguarda il Report della Corte dei Conti affermano: "Il documento contiene forti critiche alle politiche nazionali non coordinate tra loro, ai doppioni delle infrastrutture, agli sprechi enormi. Si parla anche dei porti liguri. La Corte stigmatizza "investimenti simili realizzati in porti vicini in uno stesso sistema portuale" e critica gli investimenti per aumentare le infrastrutture e sovrastrutture"nonostante fosse già disponibile capacità inutilizzata in altri porti vicini".
"Se osserviamo il quadro mondiale dei trasporti, con dati delle maggiori Agenzie internazionali, vediamo che per i prossimi anni si prevede un costante calo dei traffici. L'Agenzia Mondiale Roland Berger prevede la perdita di un milione e mezzo di posti di lavoro nei prossimi tre anni. e proprio sul tema assunzioni, nei documenti Maersk se ne prevedono 298. Ma ciò non viene garantito da nessuna parte e in molti casi in alcuni porti non sono state fatte assunzioni. Ci troviamo di fronte all'ennesima grande opera non voluta dai cittadini che costerà una cifra enorme e non sarà utile all'economia locale ma anzi ostacolerà le attività economiche più adatte al territorio".
Inoltre si aggiunge: "Il progetto avrà un impatto devastante sia a Savona che a Vado non solo per retroporto, ma anche per il passaggio dei camion e della distruzione delle spiagge e delle risorse naturali".
"Dobbiamo chiederci se ne valga la pena. Se vogliamo sopravvivere dobbiamo fare altre scelte industriali - concludono infine - Dobbiamo considerare poi le difficoltà sulla variante richiesta e quindi alla gara di appalto ed infine la mancata iscrizione nelle "White List" antimafia delle Prefetture di alcune delle Ditte che lavorano al progetto della Maersk. Rileviamo infine che il costruttore, la Glf Fincosit, è anche la stessa società coinvolta nel recente scandalo Mose di Venezia".