Incontro “interlocutorio” questa mattina in Regione sulla vertenza Tirreno Power. Dopo l’assegnazione al territorio savonese di “Area di crisi complessa”, si attende un intervento dal Governo sul futuro dell’area industriale vadese e sul rinnovo degli ammortizzatori sociali. E’ ancora attesa infatti la convocazione al Ministero dello Sviluppo Economico in cui azienda e sindacati si confronteranno sugli ammortizzatori sociali dopo la decisione di Tirreno Power di revocare la mobilità. Ma i sindacati sono pessimisti.
Infatti, in seguito all'annuncio lo scorso 7 settembre da parte dell'azienda dell'avvio della procedura di mobilità per 186 lavoratori, di cui 114 a Vado Ligure, era scoppiato un vero e proprio trambusto con la rottura totale tra azienda e sindacati con scioperi e manifestazioni di piazza. La revoca della procedura di mobilità varrà sino a giovedì prossimo, e proprio tra il 12 e il 13 ottobre si attende un nuovo vertice al Mise.
Questa mattina nel tavolo tecnico con le categorie sindacali e le Rsu, la Regione ha confermato apertura ma attende direttive chiare dal Governo in merito alle disposizioni che prevederà l’Area di crisi su ammortizzatori sociali e reindustrializzazione.
“E’ stato un incontro interlocutorio – afferma Luca Porcile, Rsu Tirreno Power – La Regione attende i prossimi passi che farà il Ministero e la convocazione prima del tavolo tecnico e successivamente il vertice al Mise. Bisognerà valutare come il discorso legato all’area di crisi potrà integrarsi con la situazione di Tirreno Power”. Infatti, prima della convocazione al Ministero attesa per il 12 o 13 ottobre, sindacati e Regione attendono anche un incontro tecnico di confronto con le Regioni che hanno una centrale Tirreno Power nel territorio (Liguria, Campania, Lazio).
"È stata una riunione interlocutoria - afferma Giuliano Rossi, dirigente della Regione Liguria - Siamo in attesa di chiarimenti da parte del Ministero sull'utilizzo della cassa integrazione straordinaria, dei decreti correttivi del Jobs Act e dell'area di crisi. Comunque la situazione rimane sempre complicata".
Quindi la strada è nuovamente aperta sul rinnovo degli ammortizzatori sociali, data la imminente scadenza della solidarietà l'8 di novembre, ma i sindacati sono preoccupati e pessimisti dopo 32 mesi dalla chiusura della centrale di Vado Ligure.
“Non ci sono spiragli – afferma Maurizio Perozzi, rsu Tirreno Power – Mancano le reali possibilità che si possa arrivare ad un rinnovo, con la scadenza imminente della solidarietà. Vedremo la posizione dell’azienda sulla revoca della mobilità nel prossimo incontro, ma attendiamo anche un vertice tecnico. Continuiamo ad aspettare nel nostro lago di sangue con la spada di Damocle che ci pende sulla testa..”.