Attualità - 14 settembre 2016, 07:26

Guasto alla funivia del Monte Bianco. Un imperiese filma i soccorsi. "La paura è stata tanta. Pensavo a mia figlia che era insieme a me"

Vincenzo Olivieri, imperiese ma da anni residente ad Andora, si trovava nella funivia di Chamonix insieme alla figlie Elisa di 7 anni, all'amico Gigi Ossola e al figlio di quest'ultimo, Nicolò, 10

Un video che mostra il momento in cui i cavi della funivia sul monte Bianco, a oltre 3800 metri di altezza si intrecciano intrappolando nel vuoto decine di persone per molte ore. A girarlo è stato Vincenzo Olivieri, imperiese da anni residente ad Andora, cugino del consigliere comunale di Imperia Oliviero Olivieri.

Vincenzo, che ha postato sulla propria pagina Facebook i video dei soccorsi, si trovava nella cabina della funivia insieme alla figlia Elisa di 7 anni, all’amico Gigi Ossola e al figlio di quest’ultimo, Nicolò di 10.

“Da tanti anni vado in quelle zone di montagna – racconta Olivieri aSavonanews e Sanremo News – e quest’anno ho voluto provare la ‘skyway’, da lì abbiamo deciso di andare verso punta Helbronner a 3.462 metri e poi, con gli ‘ovetti’, verso il ghiacciaio di Aiguille, verso Chamonix”.

Al ritorno l’incidente. “Al secondo scavallamento – continua Olivieri – ci siamo bloccati. Io ho filmato il momento in cui i cavi si intrecciano. L’incidente ci ha costretti a rimanere sospesi a oltre 3mila metri per più di tre ore”.

La funivia si è bloccata alle 15.15 e i soccorsi non sono giunti prima delle 18.30. Cosa ha provato in quei momenti?

“Eravamo isolati da tutto. Ho cercato di mantenere la calma, ridendo e scherzando con i bambini, ma al momento in cui sono venuti a salvarci non nascondo di non aver retto alla tensione. Pensavo a mia figlia e al rischio che aveva corso”.

A salvarli la Gendarmerie intervenuta con un elicottero attraverso il quale uno dei militari si è calato per raggiungere le cabine. “Devo dire che i soccorritori sono stati davvero in gamba. Hanno subito messo a proprio agio i bambini dando loro dei cioccolatini e, una volta al rifugio hanno regalato una maglietta a mia figlia”.

Una brutta avventura che Vincenzo può però raccontare.

“La paura era tanta, ma alla gente dico comunque di andare in montagna”.

Francesco Li Noce