Ancora forti discussioni in merito alla tassa di soggiorno che si vorrebbe introdurre nei comuni turistici della riviera ligure.
E parlando di turismo in riviera non può non parlarsi di Alassio dove si scatena Angelo Galtieri consigliere di minoranza ribadendo il suo No a questa tassazione “Considerando che il Dott. Enzo Canepa Sindaco “pro tempore” della città di Alassio ed il Presidente della Regione Liguria sono uomini di quel Centro-destra che rivendica la formula della “equazione liberale” per la crescita: meno tasse sulle famiglie, meno Tasse sulle imprese, meno Tasse sul lavoro, onestamente non si può che rimanere esterrefatti dalla loro volontà di reintrodurre la Tassa di soggiorno.”
Spiega Galtieri ricostruendo la “storia” della tassa di soggiorno “ Tassa di soggiorno, un balzello istituito nell'ormai lontano 1910 per le sole stazioni termali, climatiche e balneari ed esteso nel 1938 alle altre località di “ interesse turistico”, in seguito poi abolito a decorrere dal 1º gennaio 1989. Una Tassa che all'epoca permetteva ai Comuni con limitate risorse, di poter rispondere alle esigenze del nascente fenomeno del Turismo di massa. ( ad oggi solo l'IMU alberghiera rende quanto una tassa di soggiorno ).”
Continua “ L'abolizione della Tassa di “soggiorno” nel 1989, come detto, coincise con la chiusura delle Aziende autonome di soggiorno, che incassavano la Tassa al fine di sostenere la promozione, l'informazione e le grandi manifestazioni in ambito turistico. “
“Oggi, in virtù di presunte criticità di cassa del Comune, si reintroduce un “balzello” di chiara ispirazione medioevale (pedatico o jus passi: per attraversare o percorrere a piedi strade, sentieri o proprietà private; sulle vie, sui confini del feudo, nei passi montani, ai ponti, ai guadi,anche pedaggio), per recuperare risorse finalizzate a coprire le incapacità di un'amministrazione, quella del sindaco Enzo Canepa, retta da personaggi di piccolo cabotaggio, supponenti e mediocri, che continuano a commettere errori grossolani, come investire in gemellaggi a finalità turistiche con paesi del centro Africa, dove il reddito medio mensile non supera i tre dollari e dove l'indice di penetrazione dell'infezione da Hiv è tra i più alti al mondo. ( vedi comunicato stampa gemellaggio Alassio - Zimbabwe del 12 febbraio 2015 ).” Afferma Galtieri facendo riferimento anche ad altre scelte dell’amministrazione Canepa.
“Inevitabile, quindi, esprimere un giudizio di totale contrarietà alla reintroduzione della “Tassa di soggiorno” e a qualunque altra ipotesi similare, che inevitabilmente si tradurrebbe per l'immagine e l'economia di Alassio, in uno degli "errori più gravi" che si possano annoverare negli ultimi decenni. – ed ancora - Chi conosce da vicino l'operatività delle imprese ricettive, di ristorazione, commerciali o inserite nel quadro dei “servizi turistici", può verificare che, a causa dell'utilizzo di internet nel 65% dei casi, per la scelta della prenotazione da parte di clienti individuali o famiglie/piccoli gruppi nonché le modalità di "decisione" dei grandi Tour-Operator, bastano pochi euro (per la precisione 2/3 a persona per notte ) per far modificare le decisioni e "perdere clienti".”
Dal punto di vista degli operatori turistici afferma Galtieri “Questa Tassa costringerebbe gli stessi Operatori turistici ad "accollarsi" questi ulteriori costi, pur di non perdere le commesse, innescando un meccanismo vizioso che porterebbe alla diminuzione del personale, degli investimenti e delle manutenzioni, con conseguente riduzione della qualità del prodotto offerto... .”
Conclude infine “Tutto il contrario di ciò che da tempo il Centro-destra stigmatizza come la ricetta indispensabile per la ripresa, lo sviluppo e il futuro del Turismo in Italia, quindi anche ad Alassio e nelle altre località turistiche, oggi in concorrenza con nuove strategie e nuovi standard di riferimento per un Turismo di livello ormai, planetario !”