Piaggio Aerospace ha comunicato oggi ai rappresentanti sindacali di aver avviato le procedure di mobilità per 132 lavoratori dello stabilimento di Villanova d'Albenga.
"Si tratta di una decisione difficile ma necessaria - commenta l'azienda - coerente con le linee guida del nuovo piano industriale annunciato alle parti sociali lo scorso mese di luglio, il cui obiettivo ultimo è garantire un futuro sostenibile all'azienda e alle persone che vi lavorano".
Una decisione inaspettata però per i sindacati che domani mattina si riuniranno in azienda per un'assemblea con le RSU al termine della quale decideranno nuove azioni di lotta.
"Siamo sconcertati, l'azienda ci ha preso di contropiede, non ci saremmo mai aspettati una decisione simile - afferma il segretario della FIOM Cgil Savona, Andrea Mandraccia - I 132 dipendenti per i quali oggi l’azienda ha annunciato la mobilità sono gli stessi che nello scorso incontro al Mise del 28 luglio, l’ad Logli aveva definito esuberi. Questi, inoltre, secondo l’accordo del 2014, dovrebbero rientrare in Piaggio e in Laer. L’azienda si era impegnata a non fare azioni unilaterali invece ora ha cambiato direzione”.
Afferma Giovanni Mazziotta, segretario Uilm Savona: "Noi nell'ultimo incontro al Mise e nelle discussioni con l'azienda avevamo chiesto di attendere il prossimo incontro a seguito anche delle dimissioni di Logli e di un piano industriale che ci era stato presentato, ma che non avevamo mai condiviso. In questi giorni avevamo chiesta all'unione industriali e l'azienda un incontro per procedere con la cassa straordinaria ancora per 14 mesi, ma la decisione presa oggi ci lascia ancora una volta sconcertati e ci troviamo a discutere con un'azienda che non è chiara e non può avere la nostra fiducia. Il lavoro in Piaggio c'è e l'azienda di Villanova era nata come un punto di riferimento e forza per il territorio, questa decisione risulta incomprensibile e inaccettabile".
L'azienda ha inoltre dichiarato che attiverà ogni possibile iniziativa, d'accordo con il sindacato, per gestire al meglio questa fase di transizione. Nel frattempo le sigle sindacali si incontreranno domani mattina in Piaggio per un'assemblea a seguito della quale verranno prese le decisioni del caso.
Ad intervenire sulla vicenda Piaggio anche il mondo della politica. Dal Movimento 5 Stelle intervengono i consiglieri regionali Andrea Melis e Marco De Ferrari: “Brutto, bruttissimo, segnale quello che arriva da Piaggio. Non basta più la solidarietà ai lavoratori. Ora servono azioni concrete e coraggiose tanto da parte dell’azienda, con un vero e serio piano industriale, quanto dalla politica, e in particolare dal Mise, che fino ad oggi si è dimostrato del tutto inadeguato ad affrontare un fronte di crisi occupazionale che tocca 132 dipendenti e le loro famiglie, tra Albenga e Genova. Esiste un accordo di programma datato 2014, e da qui bisogna partire. Ma per farlo occorrono risorse, un management affidabile e credibile e una politica coraggiosa che sappia tutelare i lavoratori e il territorio”.