Attualità - 04 settembre 2016, 10:00

Macelleria Dante, dal 1939 un punto di riferimento per la comunità di Cengio

Una dinastia familiare lunga 79 anni fatta di tradizioni e metodi da tramandare di padre in figlio, come la ricetta del salame cotto, “brevettata” da nonno Vincenzo e seguita alla lettera ancora oggi

Cortesia, passione e prestigio. Sono queste le “medaglie al valore” appuntate sul petto della “Macelleria Dante”, punto di riferimento da tre generazioni per la comunità di Cengio.

“La macelleria è stata aperta da mio nonno Vincenzo dopo essersi trasferito da Lesegno nel lontano 1939 – racconta il nipote e titolare dell’impresa Gabriele Dante – all’epoca, Cengio era un centro cittadino molto importante grazie alla presenza della fabbrica “Acna”.

Un lunga storia arricchite da due “case”, entrambe molto amate. La location dove tutto è iniziato, ovvero via Padre Garello e la sede attuale in via Marconi, a due passi dal palazzo comunale. "Il primo trasferimento è avvenuto sul finire degli anni 50 con lo spostamento in via Marconi, poi all’inizio degli anni 90, siamo tornati in via Padre Garello dove ci siamo rimasti sino al 2006, quando c’è stato il definitivo ritorno in via Marconi – spiega - Comunque, nonostante qualche trasloco, la nostra macelleria è storicamente conosciuta per la sede attuale".

Una dinastia familiare lunga 79 anni fatta di tradizioni e metodi da tramandare di padre in figlio, come la ricetta del salame cotto, “brevettata” da nonno Vincenzo e seguita alla lettera ancora oggi. “La nostra macelleria è da sempre specializzata nella macellazione della razza bovina piemontese – commenta Gabriele - prima mio nonno e poi mio padre, hanno sempre commerciato bestiame, andando a cercare le carni migliori nostrane dai contadini della zona e dal basso monregalese”.

Oltre la ricetta del salame cotto, la Macelleria Dante ha da sempre una grande tradizione nella lavorazione della carne di maiale, riscuotendo particolare successo anche dalla riviera savonese.  

 

Graziano De Valle