In provincia di Savona vi sono centri commerciali con superficie di oltre 400 mq. che trattano prodotti elettrici ed elettronici. La nuova legge (31/5/2016 n°121), operativa dal 22 luglio scorso, obbliga questi centri ad accogliere gli RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) con il sistema “uno contro zero” : chi porta queste apparecchiature (di dimensioni fino a 25 cm.) ormai inutilizzabili, non è obbligato ad acquistarne di nuove.
Afferma il portavoce dei verdi savonesi Gabriello Castellazzi " I rifiuti elettrici ad elettronici sono inquinanti, quindi un problema per l'ambiente.
Spesso vengono accantonati in casa e poi buttati nei cassonetti della raccolta indifferenziata, o peggio, vengono abbandonati per strada.
In Europa il riciclo di questi prodotti è di circa il 33% ma in Italia si scende fino al 14%. "
Continua "Se si arrivasse all'80% di riciclo, vi sarebbero potenzialità economiche di almeno un miliardo di Euro.
Secondo l'ONU, ogni anno nel mondo si producono da 20 a 50 milioni di ton. di rifiuti hi-tech, che contengono 320 ton. di oro e 7200 ton di argento, oltre a grandi quantità di rame, alluminio e altri metalli pesanti(piombo, stagno ecc.), per un valore di circa 15 miliardi di Euro."
"Immaginiamo quali nuove opportunità di lavoro si potrebbero aprire con il riciclo di questi prodotti. - continua - Vi sono già alcune aziende italiane inserite nel settore ma la quantità maggiore dei RAEE prende la via della Cina dove viene lavorata in condizioni ambientali e di sfruttamento indescrivibili."
Conclude "Cellulari, computer e vecchi televisori inutilizzabili, trasformatori, accumulatori, schede di memorie elettroniche, giochi elettronici, ecc.( tutti con circuiti contenenti metalli preziosi) sarebbero risorse concrete per una nuova realtà imprenditoriale savonese capace di offrire nuovo lavoro ai giovani."