Attualità - 12 luglio 2016, 07:15

Turismo all'aria aperta: boom di presenze a maggio nei campeggi liguri, ma giugno e luglio con trend negativo

Cristina Bucci:"Con la crisi abbiamo tenuto di più rispetto agli alberghi. Il campeggio è sicuramente una soluzione più economica, che impone però anche uno stile di vacanza diverso"

Centocinquanta campeggi, da quattrocento posti ciascuno, per un totale di circa 60mila presenze giornaliere: sono questi i numeri del turismo all’aria aperta in Liguria.

A tracciare un primo bilancio della stagione turistica estiva 2016 è Barbara Bugini, presidente regionale della FAITA (Federazione Associazione Italiana delle strutture turistico-ricettive all’aria aperta).

“Purtroppo”, commenta la professionista, “anche noi scontiamo lo stesso destino degli alberghi, con le presenze in calo. A generare questo problema la mancanza di programmazione turistica”.

“La stagione”, prosegue, “era partita con entusiasmo. Nei mesi di aprile e maggio abbiamo registrato un aumento, rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti. Purtroppo questo inizio positivo non ha avuto ripercussioni su giugno, che è stato un mese piuttosto “scarso” e su luglio: la prima decina di giorni non ha dato i risultati sperati”.

“Con la crisi” - continua la Bucci-“almeno inizialmente, abbiamo tenuto di più rispetto agli alberghi. Il campeggio è sicuramente una soluzione più economica, che impone però anche uno stile di vacanza diverso. Se viene scelto come ripiego non dà soddisfazione”.

“Il nostro maggior bacino di utenza” – spiega la Presidente della FAITA -“ è costituito dagli stranieri provenienti dalla Germania, Olanda, Svizzera. Gli stati del Nord Europa hanno una maggior consuetudine e da loro il turismo all’aria aperta ha iniziato a svilupparsi ed evolversi molto prima che in Italia”.

“Ora i campeggi non sono più quelli degli anni ’70, sono strutture di un certo livello e prezzo. Offrono soluzioni per tutte le tasche e tutti i gusti”, conclude la Bucci.

 

Cinzia Gatti