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Attualità | 02 luglio 2016, 19:30

L'hotel Windsor di Laigueglia trasformata in un centro accoglienza profughi, il sindaco Maglione:"Soluzione non giusta"

Il primo cittadino:"I proprietari di immobili simili sono letteralmente vessati da parte dello Stato Centrale, proprio per questo potrebbero decidere di dedicare la struttura all'accoglienza profughi rientrando così delle spese"

L'hotel Windsor di Laigueglia trasformata in un centro accoglienza profughi, il sindaco Maglione:"Soluzione non giusta"

L'hotel Windsor di Laigueglia potrebbe diventare un centro di accoglienza profughi.

Questa la notizia che si sta rapidamente diffondendo tra le vie cittadine e non solo e che, se fosse verificata, potrebbe avere delle forti ripercussioni turistiche e sociali per il paese.

Per ora si tratterebbe di un primo interessamento da parte della Proprietà in Prefettura, almeno così si mormora in una ipotesi che, tuttavia non sarebbero del tutto prive di fondamento.

L'Hotel frontemare, posto nel centro di quello che è uno dei Borghi più Belli d'Italia è, infatti, chiuso da oltre sei anni e, proprio per questo, la proprietà potrebbe oggettivamente ipotizzare di dedicarlo all'accoglienza profughi ricevendone il conseguente guadagno economico.

"Non sono a conoscenza di questa intenzione, certo è che oggi i proprietari di immobili simili sono letteralmente vessati da parte dello Stato Centrale - afferma il primo cittadino Franco Maglione - proprio per questo potrebbero decidere di dedicare la struttura all'accoglienza profughi rientrando così delle spese (come l'Imu) imposte dallo Stato e ottenendo un guadagno."

Sul Windsor, occorre precisarlo, insiste una causa pendente di fronte al Tar con la quale la proprietà impugnava il diniego da parte dell'amministrazione alla trasformazione di due piani dell'immobile in appartamenti bloccando quindi i progetti che erano stati avanzati sulla struttura che rimane ad oggi, quindi, chiusa. Oltre alle spese derivanti dalla pressione fiscale, dunque, la proprietà potrebbe essere stata portata a valutare l'ipotesi profughi anche per l'impossibilità di utilizzare - ad oggi - la struttura.

"Laigueglia crede molto nel turismo e punta sulla valorizzazione delle strutture alberghiere che possono portare un incremento nel settore e nell'intera economia della cittadina.- afferma Maglione -  Proprio per questo abbiamo deciso di non concedere la trasformazione di due piani in appartamenti. Se lo Stato agevolasse con norme e provvedimenti seri il settore ricettivo e turistico, credo che anche i proprietari avrebbero modo di investire di più nei loro alberghi rilanciando conseguentemente il territorio".

Ma che ripercussioni potrebbe avere tutto ciò per un comune Laigueglia? 

"Sicuramente ci sarebbero conseguenze sia dal punto di vista turistico che sociale, non tanto per l'accoglienza dei profughi, ma quanto le la localizzazione degli stessi. Portarli in pieno centro e di fronte al mare potrebbe senza dubbio compromettere tutta l'economia di un paese come Laigueglia. Ritengo che la prefettura dovrebbe valutare bene anche questi aspetti, non solo le proposte e richieste di privati perchè portare profughi in pieno centro ed in una realtà come la nostra non solo non risolverebbe il problema migranti, bensì porterebbe un altro problema economico e sociale" afferma Maglione.

Conclude il primo cittadino:"Laigueglia non ha entroterra o periferia non ha strutture idonee all'accoglienza e credo che il Windsor così come l'Hotel Le Palme anche questo chiuso da tre anni non sia la soluzione giusta".

A seguito della mobilitazione da parte degli amministratori della Valbormida che si sono rivolti al Prefetto nei giorni scorsi lamentando i continui arrivi di profughi sul loro territorio, l'indicazione era stata quella di una più equa distribuzione degli arrivi in Provincia di Savona direzionandoli anche nei comuni che fino ad oggi hanno vissuto il fenomeno in maniera marginale, tra questi proprio Laigueglia dove oggi è sorta questa ipotesi , ma potrebbe non essere il solo comune della costa o dell'immediato entroterra che, a breve potrebbe ricevere parte dell'ondata migratoria,

Mara Cacace

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