Eventi - 28 giugno 2016, 11:30

Il Comprensivo III di Savona ha realizzato la terza edizione di School News

Si tratta del giornale del terzo Istituto Comprensivo di Savona, una formidabile opportunità d’incontro e di collaborazione per alunni ed insegnanti di diversi ordini di scuola.

Siamo giunti alla terza edizione di School News: il giornale del terzo Istituto Comprensivo di Savona, una formidabile opportunità d’incontro e di collaborazione per alunni ed insegnanti di diversi ordini di scuola.

Quest’anno, il filone tematico principale seguito dai ragazzi della redazione e sviluppato dalle classi del Comprensivo III è stato lo sport; una scelta suggerita sull’appuntamento delle Olimpiadi di Rio che ha fornito l’occasione per riflettere su ciò che lo sport significa: salute, certo, ma anche lealtà, libertà, amicizia e, in senso più lato, cultura e scuola di vita.

Mentre i giovani redattori della scuola secondaria hanno intervistato i campioni savonesi, in alcuni casi esponenti di spicco di discipline meno conosciute, ma non per questo meno importanti, gli altri alunni hanno descritto le loro più significaticce esperienze in campo sportivo e non solo; attraverso articoli di cronaca, foto e disegni, hanno raccontato il loro anno scolastico.

Il lavoro della redazione si è dimostrato un’occasione per acquisire competenze sul piano didattico umano-relazionale ed una crescita personale.

Ecco l'intervista a Simone Capelli realizzata da Alice Ferrero e Elena Narteni:

Noi: Quando ti è nata la passione per il tuo sport? Perchéproprio questo sport?Simone:La mia passione è nata un po’ per gioco dodici anni fa dopo l’incidente stradale. Avevo scelto il mondo della palestra perché miserviva per rinforzarmi ed essere più autonomo e fare meno fatica a spingermi con la carrozzina.Noi:Cosa hai provato quando hairappresentato per la prima volta la tua nazione?Simone: 21 gennaio 2012 è stato un battesimo perché era la prima gara ufficiale per l’Italia ed ho provatouna forte emozione Noi:Quante ore al giorno dedichi all’allenamento?A che cosa rinunci?Simone: rinuncio al tempo libero. Ci sono giornate in cui faccio dueallenamenti al giorno e giornate in cui faccio un allenamento al giorno, dalle due alle quattro ore al giorno Noi:Cosa persi di fare quando tiritirerai dalle competizioni?Simone: Allenare. In parte lo faccio già adesso. Però quando iritirerò definitivamente allenerò non solo i disabili ma tutti Noi:Qual era il tuo sogno da bambino?Simone: mi ha sempre affascinato lo spazio ei suoi misteriNoi:Credi che la tua condizione ti abbia ostacolato nel sfondare nel mondo dello sport?Simone:No,la carrozzina non mi impedisce di sfondare nello sport anche perchélo sport nel mondoparalimpico è di alto livello ed è molto più difficile

quanto si pensi

Intervista a Enrica Berlinghieri. Arbitro alle Olimpiadi di RioAbbiamo intervistato Enrica Berlinghieri: una giudice di canoa a slalom di Savona che giudicherà le olimpiadi di Rio de Janeriodel 2016. Dopo una piccola premessa su questo sport le abbiamo posto alcune domande:-Come ti è venuta l’idea di fare il giudice di gara? Ho sempre praticato il canottaggio, purtroppo quando sono dovuta andare a Milano per frequentare l’università non avevo il tempo per allenarmi a questo sport e non ero una vera campionessa. Cercai comunque di rimanere nel mondo del canottaggio e per questo diventai giudice di gara-Nel tuo giudizio ti fai prendere dal divertimento o rimani seria?Per me il valore di un gesto atletico (sia di un campione mondiale che di un ragazzo alla sua prima gara) ha bisogno del massimo rispetto e per questo non posso permettermi di “farmi trasportare dal momento” essendo per di più a totale disposizione dell’atleta.-Riesci a rimanere obbiettiva anche quando giudichi un tuo compaesano? Come detto in precedenza ho il massimo rispetto di un atleta e del suo lavoro. Comunque quando do delle penalità a un italiano mi dispiace e se viene poi tolta di sicuro sono felice.-Come si diventa giudice? Con pratica, studio delle regole e soprattutto buona volontà.-Perché proprio questo sport? Per due motivi:1) Volevo rimanere in contatto con lo sport che ho praticato per molti anni.2) Un giorno per caso mi mandarono giudicare questo sport e me ne innamorai subito. A cura di Edoardo Barbano ,Paolo Albarello e Federico E. Toscanodella classe 3c Guidobono

rg