Politica - 27 giugno 2016, 16:00

Carcare, ordinanza anti-profughi. Mirri (PD): "Allarmismo ingiustificato e deleterio"

"Auspichiamo un ripensamento da parte del Sindaco e della Giunta affinché l’ordinanza venga revocata e si chieda scusa ai cittadini per il grave errore che ci ha fatto perdere dignità agli occhi della Comunità Nazionale"

"In merito all’ordinanza del Sindaco di Carcare sorgono molte perplessità di prioritario ordine etico, sociale e politico, ma non solo. Se è opinabile la linea politica da tenere nello storico momento in cui migrazioni epocali di massa di interi popoli colpiti da guerre, carestie, povertà in gran parte causate dalla miopia, dall’egoismo e dall’incapacità dei governi occidentali a risolvere i problemi laddove essi nascono, dopo centinaia d’anni di brutale sfruttamento di quei popoli, è altrettanto indubbio che non si possa supinamente accettare che del problema si faccia una becera e scandalosa campagna elettorale puntando sulla paura, sulla credulità ed in sostanza sull’ignoranza dei cittadini". Cosi commenta Rodolfo Mirri, Segretario PD Carcare.

"Le manzoniane campagne diffamatorie del “dagli all’untore” sono terminate da quando l’Italia è divenuta un paese repubblicano “civile”. Colpevoli sono quegli amministratori che, come il Sindaco di Carcare fanno dell’allarmismo ingiustificato e deleterio per creare “ad hoc” confusione e paura ad imitazione dei loro irresponsabili capi nazionali, unicamente per distinguersi ed avere evidenza elettorale creando la classica tempesta in un bicchiere d’acqua".  

"E’ doveroso da parte del Sindaco ottenere tutte le garanzie da parte delle autorità superiori (Ministeri, Prefetto, Questore) per la tutela della comunità amministrata, ma poi non ci si può porre sopra la legge ed il buon senso che sconsigliano appunto comportamenti provocatori e demagogici del genere". 

"Infine invitiamo i Cittadini carcaresi di normale livello culturale e solidaristico affinché si ritrovino nelle esortazioni di Papa Francesco rivolte ai veri cattolici perché si dissocino da questa penosa e avvilente ordinanza che puzza di razzismo, di olio di ricino e di leggi razziali lontano un miglio. Auspichiamo un ripensamento da parte del Sindaco e della Giunta affinché l’ordinanza venga revocata e si chieda scusa ai cittadini per il grave errore che ci ha fatto perdere dignità agli occhi della Comunità Nazionale, evidenziando da parte del Sindaco una grave ignoranza dei principi sanciti dalla vigente Costituzione" conclude il segretario Mirri. 

c.s.