Colussi investe in provincia di Savona. Mentre a Imperia si celebra il funerale dell'Agnesi, il più antico pastificio d'Italia, che, per volontà del gruppo che fa a capo all'imprenditore triestino chiuderà i battenti entro la fine dell'anno, l'azienda tratta con il marchio Plin di Villanova d'Albenga, ditta produttrice di pasta fresca e prodotti della tradizione ligure e piemontese, per l'ingresso, con quote di maggioranza, in società.
La trattativa è tenuta sotto lo stretto riserbo, e, contattati, i vertici Plin hanno tenuto a mantenere il silenzio, ma sarebbe avviata ormai da parecchi mesi. Cosa sia previsto in caso di accordo non sarebbe però ancora stato stabilito. Di certo, almeno nelle intenzioni dei villanovesi, Plin terrà il proprio marchio, ma non è escluso che Colussi decida di ampliare lo stabilimento aggregando ai venti operai attuali, altra forza lavoro dal pastificio Agnesi di Imperia.
In queste ore infatti, dopo lunghe giornate di sciopero, sindacati e lavoratori attendono di conoscere il piano di ricollocamento dell'azienda umbra che sposterà la produzione a Fossano dove verrebbero trasferiti i dipendenti imperiesi. Una parte però potrebbe essere "dirottata" a Villanova d'Albenga, dove pare che Colussi voglia investire sulla pasta fresca, proprio in Plin.
Ricordiamo che ieri si è conclusa la prima tornata di scioperi dei lavoratori con un'adesione al 100%. Domani pomeriggio si terrà una nuova assemblea durante la quale si dovrà decidere la strategia da adottare in vista dell'incontro con i vertici societari del 23 giugno a Bologna. Nei giorni scorsi è circolata l'idea, quasi una provocazione, che i sindacati possano richiedere una buonuscita all'azienda quantificandola sul danno che le giornate di sciopero stanno arrecando alla produzione.
I lavoratori sanno che il tempo stringe e che Colussi, nonostante gli scioperi e le iniziative, - ricordiamo la marcia di martedì scorso e, subito dopo la bocciatura della variante alla porta del mare da parte del Consiglio Comunale - è intenzionato ugualmente a spostare la produzione a Fossano entro fine anno. Per questo sono in programma nuovi stati d'agitazione che non saranno comunicati preventivamente all'azienda.