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Politica | 03 giugno 2016, 14:00

Vertice in Regione sull'area di crisi del savonese, Federico Larosa: "Avviare una nuova fase di sviluppo energetico nella nostra Provincia"

"Come Provincia chiediamo alla Regione che si impegni per costruire un nuovo accordo di Programma, nato nel 2006 per le sole aree della Valle Bormida e che ad oggi dev'essere esteso anche alle aree del Vadese e Albenganese"

Vertice in Regione sull'area di crisi del savonese, Federico Larosa: "Avviare una nuova fase di sviluppo energetico nella nostra Provincia"

Sul vertice che si è svolto questa mattina in Regione sull'area di crisi del savonese, in particolare sulle realtà industriali Tirreno Power, Bombardier e Piaggio, interviene Federico Larosa, consigliere della Provincia di Savona: 

Come Provincia chiediamo alla Regione che si impegni per costruire un nuovo accordo di Programma, nato nel 2006 per le sole aree della Valle Bormida e che ad oggi dev'essere esteso anche alle aree del Vadese e Albenganese e riteniamo che si debba incardinare su due filoni produttivi principali ossia Energia e Trasporti, con il duplice obiettivo di attrarre nuovi investimenti privati e di tutelare l'occupazione esistente. Entrando nella discussione del filone energia possiamo inserire la situazione di crisi di Tirreno Power.

A prescindere dall'inchiesta ancora aperta, quello che tutte Istituzioni locali devono fare è cercare insieme anche alla regia del Governo Centrale, di avviare una nuova fase di sviluppo energetico nella nostra Provincia e vedere se nel sito di Vado Ligure ci possono essere dei progetti innovativi che diano continuità di produzione energetica, abbiamo una sfida da cogliere, non dobbiamo lasciarcela sfuggire. Il Governo deve intervenire per riprendere in mano alcune criticità che il piano energetico nazionale del nostro paese ha bisogno (nell'incontro del 16 a Roma evidenzieremo ulteriormente tale necessità), ossia: giusta remunerazione del megawatt prodotto, siamo passati da €80/MW nel 2008 per arrivare a valori anche al di sotto di €35/mW ad oggi è evidente che un'Azienda per investire ha bisogno anche di un ritorno economico, il capacity market può essere già la prima risposta di cui TirrenoPower avrebbe bisogno, ossia l'Impianto a gas che ha a Vado Ligure verrebbe inserito negli Impianti a garanzia del sistema energetico del paese; altresì il Governo deve rivedere anche quali siano le energie alternative da mettere in campo a superamento della produzione di carbone e con quali strumenti di incentivi poterle sostenere.
La Regione oltre impegnarsi sull'accordo di programma deve farsi parti attive con il Governo per andare ad analizzare tutte le criticità emerse dall'esistente piano energetico regionale per andarne a ridefinire uno nuovo che possa prevedere regole e incentivi anche in ambito europeo per attrarre nuovi investimenti e in linea con la nuova politica di rinnovamento energetico.

Alcune idee se parliamo di energia green,  perché non possiamo vincolare Tirreno Power ha fare investimenti anche sulle fonti rinnovabili esistenti, ricordiamo che detiene tutto il parco delle centrali idroelettriche della Liguria, ricordiamo altresì, che avendo nel savonese anche importanti aziende energivore ( vetrerie) creare anche un consorzio energetico con Tirreno Power potrebbe essere utile anche al fine di abbassare il costo della bolletta energetica e questa sarebbe una bella risposta. Ricordiamo che stanno tentando di fare questa azione anche all'Alcoa in Sardegna.
Dobbiamo dialogare anche con Enea, che ha elaborato un documento per la nostra Regione sulle varie tematiche energetica innovative che si possono mettere in campo. Ovvio che se la Regione riesce a muoversi rapidamente su queste criticità in sinergia con il Governo, nel tavolo locale potremo avere più elementi per vincolare Tirreno Power e i suo azionisti a un progetto industriale sostenibile, tuttavia in questo frangente, se l'Azienda non ha ancora un progetto industriale, la cosa che dobbiamo evitare che la stessa avvii una mobilità obbligatoria. Crediamo che sia più corretto in caso di alcuni tasselli ancora da sistemare come prolungare gli ammortizzatori sociali evitando ad Azienda di licenziare personale e qui la Regione a partire da lei Presidente può giocare un ruolo molto importante.
Se serve ancora tempo, quello che non possono aspettare sono i lavoratori, hanno bisogno della garanzia di un prolungamento degli ammortizzatori sociali anche in deroga alle nuove regole.

Redazione

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