Sul problema della sanità, interviene il segretario provinciale dell’Unione di Centro, Roberto Pizzorno, candidato nella lista dello scudo crociato alle prossime amministrative di Savona.
Afferma Pizzorno: "In questa campagna elettorale si nota in particolar modo un fiorire di interventi dei candidati Sindaci che, stimolati da Comitati Civici, Associazioni di Volontariato ed altri, si esercitano in evoluzioni di “captatio benevolentiae “ assicurando ad ogni apparentemente legittima richiesta il loro futuro interessamenti al fine di salvaguardare questo o quel Reparto , questo o quel servizio. Nello stesso momento, forse prima o forse dopo, in altre località della stessa regione, altri politici si sforzano di tutelare interessi contrastanti ai primi.Forse dovremmo tutti ricordarci che probabilmente abbiamo tutti qualche parente che abita a Loano, Cairo, Albenga o li vicino e quindi spesso il nostro interesse contrasta con il loro".
Continua il segretario del partito di Lorenzo Cesa: “La classe politica “, che noi cittadini deleghiamo ad amministrare nel nostro interesse dovrebbe avere il coraggio di realizzare delle situazione che tutelino l'interesse di tutti, con il coraggio di operare scelte apparentemente impopolari che tuttavia sono effettuate nell'interesse collettivo. Sembra tutto apparentemente complesso se ci si dimentica che esistono i cosiddetti Registri Regionale, un'insieme di informazioni storico-statistiche che sono in grado di indicare quali e quante prestazioni di ogni tipo sono state effettuate negli ultimi anni e che quindi saranno prevedibili con minimo scarto negli anni futuri. In parole povere noi possiamo sapere quasi esattamente quanti infarti ci saranno a Savona nel 2017, quante fratture di femore, quanti ricoveri per broncopolmonite, quante ecografie addominali saranno richieste. La prevenzione e la appropriatezza si spera ridurranno questi eventi, comunque non subito e non in modo molto rilevante, sia per il progressivo invecchiamento della popolazione, sia perché la formazione medica richiede tempi lunghi. A questo punto qualsiasi il Vero Manager, e non un tizio amico del politico di turno che sia stato Primario per 5 anni, sarà in grado di programmare con accuratezza tempi e modi di intervento in modo da fornire a ciascun individuo il miglior grado di assistenza possibile riducendo questa volta drasticamente la spesa"
"Un esempio? Se una famiglia deve traslocare una volta all'anno non si sogna di comprare un camion ed assumere due uomini in attesa del trasloco, magari risparmiando sui pannoloni al nonno e sullo sciroppo per i bambini. Nella sanità sta accadendo proprio questo; si tengono attive strutture poco operose e costose tentando di risparmiare tagliando dove é più facile. Non si seguono i bisogni ( in termini economici si parlerebbe di richieste di mercato)".
"Così soprattutto gli anziani, soggetti notoriamente più fragili e con comorbilità non trovano strutture intermedie ad accoglierli ed una banale influenza li costringe a ricoveri in strutture ad alta intensità dove i medici sono poco pronti alle patologie banali venendo distolti dai loro impegni verso soggetti severamente compromessi con grave disagio e dispendio per tutti. Basterebbe una semplice struttura intermedia geriatrica dedicata ( non mi pare esista in provincia ) dove potrebbero essere riaffidati alla famiglia in pochi giorni con minima spesa ed ancor minimo disagio. Altro problema é quello delle liste di attesa e delle fughe verso altre Regioni. Non c'é dubbio che il cittadino che deve aspettare uno-due anni per un esame si rivolga ad altri e non serve a nulla fare accordi con le regioni limitrofe che traggono vantaggio da questo. Basterebbe dare il servizio ad un costo sicuramente minore di quanto costa il rimborso. Si dirà che dobbiamo ridurre queste restrizioni attraverso la appropriatezza prescrittiva, e sarebbe già un bel passo avanti, tuttavia é impensabile ciò posa avvenire o in tempi brevi e con risultati eclatanti. Sempre il Manager di prima, con in mano i registri regionali potrebbe ridurre le liste molto rapidamente; se, poniamo il caso nella provincia da anni vi é una richiesta di 10000 ecografie all'anno ci si attrezza per eseguirle ( non mancano di sicuro le attrezzature), cercando nel contempo di ridurle. Ma se si offrono, per dire 5000 ecografie, è inevitabile che le altre 5000 siano eseguite in alter regioni e/o da privati”
Conclude Pizzorno: ”Realizzare tutto questo non sarà facile come apparentemente sembra; il Manager che vorrà affrontare questo ingrato compito si scontrerà con molte resistenze e dissensi ma noi, consapevoli che opera per il bene di tutti, lo sosterremo cercando di proteggerlo nella sua opera e finalmente potremo affidare il nostro consenso a quel politico illuminato che avrà nominato un Vero Manager”. E sul San Paolo di Savona la posizione dell’Unione di Centro è chiara. Dice ancora Pizzorno: “Tutelarlo senza si e senza ma, garantendo dignità di ospedale di città capoluogo che gestisce il maggior numero di utenza”.