“Lo avevo ampiamente anticipato: questa campagna elettorale per la liberazione di Savona, la combatterò personalmente continuando ad affrontare i temi delle aziende partecipate e della pulizia della città”. A parlare è Massimo Arecco, candidato consigliere per le elezioni comunali di Savona per la Lega Nord.
“Dopo avere condotto per cinque anni in Consiglio comunale una costante e mirata azione di critica nei confronti dell’amministrazione Berruti - spiega l’esponente del Carroccio - è finalmente giunto il momento di rivolgersi direttamente ai cittadini, per chiedere loro di esprimere, attraverso il voto, il giudizio finale su un intero sistema di governo cittadino”.
“L’apparato della sinistra, questa volta è veramente in crisi, non solo per le divisioni interne, non solo per la sconfitta subita alle elezioni regionali, ma per la manifesta difficoltà a gestire la nuova fase economica che, la tanto decantata Europa, impone agli stati membri. Oramai alle amministrazioni locali è venuta a mancare la grande parte dei denari che, un tempo, venivano trasferiti prevalentemente da Roma, per cui, oggi, occorre essere veramente bravi per gestire i bilanci. Occorre avere idee innovative, occorre sviluppare progetti indipendentemente dall’appartenenza politica di coloro che li propongono, occorre aprirsi realmente alle logiche di mercato: questo tipo di mentalità, però, da sempre, in Italia, sembra non appartenere al DNA della sinistra”.
“I segnali che anche il sistema di governo e sottogoverno locale sia entrato in una evidente fase di fibrillazione lo comprendiamo osservando il mondo delle aziende partecipate savonesi: il Comune di Savona stabilisce di tagliare di due milioni di euro il bilancio di ATA e, finalmente, i sindacati interni all'azienda decidono di mobilitarsi, anche se con motivazioni differenti tra le varie sigle, annunciando l'attivazione della procedura di raffreddamento e conciliazione. Verrebbe da commentare: “meglio tardi che mai!”
“Personalmente - continua il consigliere comunale della Lega Nord - ritengo che i motivi per protestare e pretendere attenzione, in particolare da parte dell’Amministrazione comunale, ma anche dall'Azienda, siano sempre gli stessi: ridefinizione del piano strategico aziendale, diversa gestione delle modalità di assunzione del personale, tutela dei livelli occupazionali, taglio delle remunerazione attribuite ai vertici societari, attenta verifica del raggiungimento degli obiettivi aziendali, avvio dello studio per accorpare ATA con il Consorzio di depurazione delle acque allo scopo di creare sinergie con relativa riduzione del numero di componenti del CDA e dei ruoli dirigenziali, attivazione immediata di un sistema di raccolta differenziata spinta, che consenta di abbattere drasticamente i costi di conferimento a discarica del rifiuto raccolto”.
“Se vogliamo che Savona guardi ad un futuro in cui modello di sviluppo sia quello della vicina Costa Azzurra, che crei ricchezza e benessere per tutti, dobbiamo partire dalla riorganizzazione delle risorse aziendali di cui dispone il Comune di Savona. Se pensiamo a Nizza, vengono in mente: la razionalità ed organizzazione del sistema integrato di trasporto pubblico della città, la pulizia delle sue strade e l'efficienza del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, oltre alla qualità dei servizi pubblici in genere, per non parlare del turismo di medio, alto, livello, distribuito nell'intero arco dell'anno”.
“Se sogniamo che questo modello di sviluppo urbano e comprensoriale possa concretizzarsi, per prima cosa, il 5 giugno, liberiamo Savona”, conclude Arecco.