Liliane Plumeri, consigliera del PD di Albenga, lascia il partito e rimette le sue deleghe. E' questo quello che è accaduto venerdì sera, durante il consiglio comunale.
Diverse le reazioni di sconcerto da parte di maggioranza e minoranza per la decisione della Plumeri e se il consigliere di Forza Italia ha lanciato parole di comprensione nei confronti della Plumeri invitandola a considerare il passaggio dall'altra parte della sala consigliare, certo non sarà stato il solo a pensarla allo stesso modo.
Nel frattempo si attende nei prossimi giorni l'indicazione di una scelta da parte della consigliera, ma non mancano le considerazioni sulla maggioranza nel suo complesso.
Affermano i grillini di Albenga "In questo momento i cittadini di Albenga (come del resto tutti i cittadini italiani) stanno assistendo da un po' di tempo ad un pietoso teatrino i cui attori sono gli amministratori in carica. Gli stessi che che durante la loro campagna elettorale promettevano "la svolta" , "è il momento di cambiare" "con me sarà meglio" ecc.
A memoria ricordiamo il primo significativo inciampo nel coinvolgimento in indagini giudiziarie di un candidato in una lista che appoggiava la maggioranza eletta, e ricordiamo soprattutto le foto con sorrisi e mani sulle spalle a testimoniare legami di amicizia ed entusiasmo nell'avventura della tornata elettorale.
Poi altre notizie di indagini e reati di usura hanno coinvolto persone ritratte in foto con pose sorridenti e brindisi appena fatti insieme ad alcuni esponenti di quella stessa maggioranza vincitrice.
L'ultimo episodio a cui questi poveri spettatori hanno assistito è relativo alla presa di distanza dal partito e dal gruppo consiliare di un esponente della maggioranza a causa dello scarso coinvolgimento nelle decisioni amministrative, come per esempio, diciamo a caso, buttiamola lì ...l'assegnazione o meno di un
bene di proprietà del comune.
Rivolgiamo quindi agli spettatori l'invito a "salire sul palco" e impegnarsi partecipando tutti alla riuscita dello spettacolo "amministriamo Albenga (e l'Italia) con onestà".