Attualità - 15 aprile 2016, 10:30

Piaggio di Villanova, territori e amministratori si compattano per l'incontro del 22 aprile al Ministero

Oggi nel Comune tavolo, al quale erano presenti gli onorevoli Vazio, Tullo, Basso e Giacobbe, per la regione Vaccarezza e De Vincenzi e i sindaci

Piaggio chiama e gli Onorevoli del territorio rispondono. All'incontro presso il Comune di Villanova d'Albenga erano presenti Vazio, Tullo, Basso e Giacobbe, per la Regione Vaccarezza e De Vincenzi ed amministratori del territorio che in vista del prossimo incontro del 22 aprile al Mise hanno deciso di riunirsi per dare un quadro complessivo della situazione ed arrivare compatti al tavolo con l'azienda al ministero.

"Aspettiamo risposte che puntualmente non arrivano -afferma il sindaco Pietro Balestra che si è reso promotore di questa iniziativa - oggi arriva la notizia del reintegro di 67 lavoratori anche se è  avvenuto in uno dei settori che meno ne avevano bisogno. Si tratta di una notizia positiva, ma che non chiarisce la volontà dell'azienda".

Ed è proprio questo il punto fatto presente da tutti i rappresentanti sindacali sia degli stabilimenti di Villanova d’Albenga che di Genova i quali hanno risposto accuratamente alle domande degli onorevoli e degli amministratori.

Ad illustrare le criticità dell'azienda la Rsu  Boetto "Siamo una azienda che ha delle grandi potenzialità e commesse. Abbiamo ricevuto rassicurazioni fino a pochi giorni fa e poi? Poi in 10 giorni la Cassa Integrazione per  494 persone (480 a Villanova e 14 a Genova) che si sono aggiunti a quelli già previsti dagli accordi del 2014 che sono 90 a Genova e 40 a Villanova. Ora è il momento di ottenere risposte serie da parte dell'azienda. Vogliamo capire la programmazione  perché  sembra si stia andando avanti senza avere un quadro complessivo sul da farsi e questo non crediamo sia più possibile".

A rafforzare anche Stella Segretario provinciale CGIL “Non possiamo permetterci in questo territorio di perdere una realtà come quella di Piaggio. La Provincia di Savona non ha altre alternative occupazionali e la crisi è forte e c’è ancora . L’azienda fino ad oggi si è mangiata tutto e questo evidenzia o l’incapacità dei vertici o un piano ben stabilito che a questo punto vorremmo sapere e conoscere”.

E proprio questo piano o un’ ipotesi formulata da sindacalisti e lavoratori alla luce dei fatti accaduti fino ad oggi è quella della volontà di scorporare l’azienda smembrarla e magari rivenderla a pezzi.

Afferma Caminito (rappresentante sindacale di Genova) “Non si finanziano i motori e le attività realmente produttive di Piaggio, quelle che potrebbero soddisfare le commesse e portare del denaro in azienda. Questo perché? Ci deve essere un piano politico ben preciso che probabilmente mira a vendere l’azienda a pezzi. Anche la trattativa con Finmeccanica non risolverebbe il problema questo perché Finmeccanica sappiamo essere interessata solo al settore militare. I parlamentari presenti possono agire in due modi ora, infatti in termini economici è già stato dato tutto a Piaggio- : devono inserire Piaggio in un progetto internazionale per la realizzazione dei droni per permetterle di andare avanti oppure chiedere a Finmeccanica di prendere tutta Piaggio, non solo una parte. Che Renzi vada a parlare con la proprietà perché fino ad ora ci hanno solo detto bugie, è arrivato il momento che la proprietà investa in Piaggio”  

Quello che ci si aspetta dunque il 22 aprile è di ricevere finalmente risposte sul Piano Industriale  e sul piano motori infatti afferma Mazziotta Uil  " Lavoro c'è,  commesse ci sono ,ma non si lavora. Vuol dire che c'è qualcosa di politico sopra che non sappiamo e che proprio voi politici del territorio potete cercare di capire per far in modo che arrivino finalmente risposte e che vengano rispettate le promesse fatte".

L'opinione unanime dei parlamentari presenti e dei consiglieri regionali va proprio in questa direzione e con le idee più chiare circa la situazione e le possibili soluzioni alle problematiche esistenti si tenterà di fare in modo di ottenere risposte e tutelare quella che è una realtà che non si può perdere a Savona.

 

 

Mara Cacace