Politica - 25 marzo 2016, 12:20

Comunali, Salvatore Diaspro: "Non siamo distruttori, la terra è fertile per una Savona a 5 Stelle"

Intervista al candidato sindaco per il Movimento 5 Stelle, verso le elezioni amministrative

“Non siamo demolitori, ma costruttori di libertà e democrazia. Vinceremo le elezioni perché a Savona il terreno è fertile per cambiare rotta”. Non le manda a dire il candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative nella città della torretta per il Movimento 5 Stelle: Salvatore Diaspro, 48 anni, cancelliere nel tribunale di Savona, sposato con due figli e originario della provincia di Napoli, è militante del Movimento da cinque anni. Una vita dedicata al sociale, dall’impegno nella Protezione Civile al sostegno nelle battaglie ambientali e sociali nel nostro territorio: ora il passo decisivo è conquistare le redini di palazzo Sisto “per cambiare rotta alla città”, dato che “l’alternativa è il baratro”. Parole del candidato che si presenta in un’intervista su SavonaNews.it: dalle ragioni della sua candidatura al progetto per cambiare la città a partire dai cittadini. In particolare il candidato spezza i pregiudizi politici sul M5S, riguardo le accuse di fare una politica del “no”, e dimostra che il Movimento ha le capacità per fare e “non solo di distruggere”. Di seguito la ricetta per “ridare Savona ai savonesi”.

Chi è Salvatore Diaspro, quali le ragioni della sua candidatura?

“Mi presento come un semplice cittadino e non come un politico di professione. L’amore per la mia città, la volontà di perseguire il bene comune e dare il mio contributo per rendere migliore Savona sono le basi della candidatura che è stata condivisa e voluta da tutto il gruppo cinque stelle. Nella mia vita ho avuto diverse esperienze lavorative, nell’ufficio ambiente del Comune di Savona, nelle Poste, in TPL, come vigile urbano e attualmente come impiegato nel tribunale, che mi hanno dato la possibilità di incontrare tante persone e conoscere diverse realtà sociali. Sono un cittadino pronto a governare con i cittadini”.

Savona ha la possibilità di diventare una città a 5 Stelle? Cosa rispondete alle accuse di “adottare una politica del no”, il M5S è in grado di governare?

“Dire no è un’azione di libertà, è la capacità di non scendere a compromessi, ricatti o a decisioni imposte. Non siamo demolitori ma costruttori di libertà e democrazia. Diciamo no alla corruzione, alle mafie, al dissesto idrogeologico, ad una politica che non fa il vero interesse dei cittadini. Questo è la motivazione, intanto costruiamo continuamente progetti con in cittadini. Il primo step è stato avere due consiglieri del M5S in consiglio comunale, poi abbiamo avuto un buon risultato alle Regionali, e continuiamo a mandare avanti grandi battaglie sociali e ambientali. Con l’esperienza in questa amministrazione abbiamo avuto conferma che Savona abbia bisogno di persone serie, competenti e oneste. Siamo qui per amministrare e dare Savona in mano ai cittadini. E’ l’ora di spezzare la fitta rete di lobbies del cemento e dei costruttori e dare la possibilità di scelta ai savonesi sui progetti per la città. E mi riferisco a grandi problematiche, dal Crescent, al bitume e alla Margonara: tutti progetti voluti dalle lobbies e sui quali i cittadini non hanno avuto voce in capitolo. Noi siamo pronti a governare, il terreno è fertile e ci sono tutti presupposti per voltare pagina. Anche perché l’alternativa è i baratro. Il sostegno dei cittadini è grandissimo, Savona è pronta per diventare una città a 5 Stelle”.

Un punto principale del programma elettorale è l’introduzione dei referendum.

“Rendere partecipi i cittadini attraverso i referendum è fondamentale per dare dignità ed identità a questa città. Se i savonesi avessero avuto la possibilità di esprimersi su Crescent, bitume e Margonara, questi progetti non sarebbero mai stati realizzati. Ma questi erano nelle volontà delle lobbies. Sarà fondamentale introdurre questo strumento, di cui tanto il Partito Democratico ha paura dato che la nostra proposta deliberativa ha avuto l’ennesimo rifiuto dall’amministrazione nello scorso consiglio comunale. Per creare partecipazione bisogna anche recuperare i cittadini delle periferie per ripristinare il tessuto sociale: infatti continua il nostro impegno nei quartieri e in tutte le realtà savonesi. In progetto c’è il ripristino dei consigli di quartiere”.

Le tematiche ambientali sono molto care al Movimento 5 Stelle, ma cosa si può fare per i progetti già avviati come bitume e Margonara?

“Ci sono i mezzi a disposizione per evitare i progetti e limitare i danni, c’è chi invece vuole fare credere il contrario. E così i tentativi di tamponare un danno già fatto e tranquillizzare le acque spargendo la voce che il rischio di realizzare un deposito in porto sia rientrato, è infondato. La prima cosa sarà far esprimere i cittadini su questi progetti, poi i mezzi a disposizione ci sono. Il sindaco ha la responsabilità della salute dei cittadini, quindi metterò questa al primo posto. Prima la qualità della vita poi i progetti, per i quali bisogna lavorare affinché siano compatibili con la salute, l’ambiente e il lavoro”.

Quali saranno i rapporti con i poteri come Autorità Portuale, Costa crociere?

“I rapporti con l’Authority non devono più essere di sudditanza, ma di collaborazione. E così anche con Costa e le problematiche legate all’inquinamento dei fumi, bisogna aprire il dialogo e trovare soluzioni per tutelare la salute dei cittadini, insieme. Una possibilità verosimile e sostenibile economicamente sarebbero le banchine elettrificate”.

Savona è un città colpita dalla crisi economica, dell’occupazione a partire dell’industria, quali le soluzioni per creare sviluppo?

“Bisogna investire sull’industria del turismo, che sia storico, artistico e culturale. Partire dalla valorizzazione del nostro immenso patrimonio e del territorio, in particolare l’entroterra. Turismo non è solo legato alle Coste Crociere, se si vuole crescita bisogna prima reimpossessarsi dell’identità cittadina. E così tutelare l’industria che sia sostenibile e l’occupazione. In particolare, a partire dall’industria del turismo, si potranno creare nuovi posti di lavoro per i giovani e dare loro una possibilità per scegliere di rimanere a Savona e di non andare all’estero”.

I bilanci delle amministrazioni non godono di buona salute, e così succede a Savona. In caso di vittoria ereditereste una difficile situazione economica, c’è una via di uscita?

“Noi ci siamo sempre schierati contro una cattiva gestione del denaro pubblico, il Comune di Savona ha amministrato male e ha visto aumentare in maniera esasperata il debito. Noi dimostreremo, come nel caso di Parma, di gestire le risorse nell’interesse dei cittadini. Infatti sin ora, la prassi era quella di impiegare i soldi male e in maniera clientelare. Non è vero che le risorse sono poche (è facile lamentarsi sempre), ma è il modo di gestirle che è sbagliato. Noi metteremo in atto una politica di riduzione degli sprechi, è possibile”.

Debora Geido