Ancora non si vede all’orizzonte l’accordo tra il Comune di Alassio e Alassio Parking in merito alla questione dei box sotto lo stadio.
La proposta di accordo che doveva essere affrontata durante lo scorso consiglio comunale è stata, infatti, rimandata per permettere ai tecnici di esprimere il proprio parere circa la compatibilità con il Puc di tale opera.
A tal proposito afferma il sindaco Enzo Canepa “Stiamo raccogliendo il materiale relativo a questa pratica che la mia amministrazione ha ereditato. In particolare se, come sembrava essere in tutti gli incontri ai quali ho partecipato, l’opera in questione potesse essere classificata come opera pubblica nessun contrasto ci sarebbe con il Puc. Diversamente sarebbe se così non fosse, ma trovare un accordo con Alassio Parking credo che sia importante sia per noi che per la società ”.
La questione, però, viene sollevata anche da un ulteriore punto di vista, quello dei cittadini privati.
In particolare un alassino si rivolge attraverso una lettera aperta all’amministrazione per fare notare alcune discrepanze circa i prezzi delle autorimesse.
Afferma “I prezzi delle autorimesse sono ingiustamente uguali, ma iniqui per la cessione di un diritto di superficie o concessione d’uso di un bene pubblico diversi e per tanti motivi tra cui una poco saggia e colpevole amministrazione di un bene pubblico”.
Continua “Infatti come si può applicare un prezzo di 57795 per una autorimessa da 16 mq e lo stesso prezzo ad un’altra da 26 mq? Se quello per 16 mq è giusto allora quella da 26 mq doveva costare 94000 euro o viceversa se quella da 26 mq è giusto quella da 16mq, come l’autorimessa cedutami in uso pluriennale , avrebbe dovuto avere un prezzo di vendita di 35500 euro no?”.
La segnalazione, però, si spinge oltre e si evidenzia come i prezzi inoltre non abbiano tenuto conto anche di altri parametri cioè quello della posizione dei volumi ad esempio, segnalazioni che il cittadino afferma di aver fatto in diverse occasioni all’amministrazione ed afferma “Non avete riscontrato anomalie, perché i progetti erano stati approvati dimenticando però che le anomalie non sono nel progetto ma nella convenzione”
Tale risposta non è stata accettata dall’alassino che continua “Mi sento in diritto di pensare di essere stato beffato da ingiustizie e iniquità a meno che mi si dimostri il contrario e che la valutazione per la cessione di un diritto di superficie o cessione d’uso di bene pubblico sono state eque e giuste”