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Politica | 08 marzo 2016, 08:28

Piano Casa a Finale, l'amministrazione Frascherelli replica agli attacchi della minoranza:"Analisi delle caratteristiche del paese"

"Nessuna obbedienza “ ad un diktat del partito centrale”

Piano Casa a Finale, l'amministrazione Frascherelli replica agli attacchi della minoranza:"Analisi delle caratteristiche del paese"

 

“Nessuna obbedienza “ ad  un diktat del partito centrale”, ma solo un’attenta analisi delle caratteristiche insediative e infrastrutturali dei diversi ambiti”. Il sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli e l’assessore all’urbanistica Marinella Orso replicano al consigliere Marinella Geremia, che aveva sollevato delle contestazioni relativa all’approvazione del “Piano Casa” da parte della giunta finalese, “Nessuna negazione della possibilità  di applicare gli articoli 3 e 3bis del piano casa regionale, proseguono i due esponenti della maggioranza, che ammettono  un premio di volumetria per gli ampliamenti di unità immobiliari esistenti aventi rispettivamente volumetria sino a 1500 mc ed inferiore a 200 mc." bensì un’attenta analisi delle caratteristiche insediative ed infrastrutturali dei diversi ambiti nonché un’altrettanto attenta ricognizione del  sistema dei vincoli ambientali e di settore presenti sul territorio”.

“Le scelte della nostra amministrazione, evidenzia Frascherelli, analoghe  a quelle di altre giuntei  anche di centrodestra,  sono discese infatti dalla volontà di garantire  i massimi livelli possibili di tutela delle caratteristiche di pregio del territorio ma, nel contempo, senza inibire quegli ampliamenti di modesta entità che concorrono  al miglioramento architettonico, funzionale, statico ed energetico del patrimonio abitativo minore”.

“Del resto, spiega Marinella Orso, circa l’80% del territorio è assoggettato a regime di conservazione  dal piano territoriale di coordinamento paesistico o risulta gravato da speciali vincoli di in edificabilità e, quindi, automaticamente escluso  dall’applicazione degli articoli 3 e 4 dall’art. 5 della stessa nuova legge regionale”.

“Anche l’esclusione di alcune parti dei centri storici, prosegue l’esponente della maggioranz, è stata una scelta obbligata perchè in tutte le zone classificate come “A”  dal D.M. 1444/68 viene inibita la possibilità di ampliamento e quindi  la delibera approvata nel consiglio comunale del 3 marzo ha semplicemente  voluto fare chiarezza  rispetto a quella del 21/12/2009. In tali zone valgono comunque interessanti possibilità di valorizzazione riconosciute dal PUC vigente che ammette demolizione/ricostruzione degli edifici esistenti”.

“Le scelte della nostra amministrazione sono in realtà quelle inerenti il limite minimo della superficie delle nuove unità immobiliari ma anche questo mutuato delle norme del vigente PUC e, sempre per coerenza con  i contenuti dello strumento urbanistico generale, l’ammissibilità degli interventi ammessi dall’art. 3 bis solo nelle zone dove questo è previsto”, conclude Frascherelli.

 

Cinzia Gatti

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