Questa mattina, nuova audizione in consiglio regionale dei corpi di polizia provinciale della Liguria. Nessun passo avanti nella trattativa fra la regione e i lavoratori, i quali al momento hanno ottenuto una convenzione per la presa in carico di 23 agenti; salvati solo pochi posti di lavoro con un finanziamento “spot” di un milione per l’anno in corso, inserito nella legge di stabilità approvata a dicembre. Insomma: al momento il servizio resta, ma svuotato di indirizzi operativi e incarichi da svolgere. Il consigliere di Rete a Sinistra Gianni Pastorino solleva forti obiezioni: «Quella proposta dalla giunta Toti è un’operazione solo di carattere economico: non c’è alcuna visione strategica, nessun modello organizzativo – dichiara Pastorino -; tutelati solo pochi posti di lavoro, i contratti permanenti diventano precari con rinnovi annuali (anticamera della mobilità), nessuna idea concreta su come impiegare le competenze sviluppate dagli agenti in decine d’anni di esperienza sul campo».
Nel frattempo l’entroterra è sempre meno presidiato: resta solo la salvaguardia faunistico-venatoria (ma con un organico decimato) e contemporaneamente vengono a mancare incarichi essenziali, come la tutela dei parchi e la polizia idraulica, che è preposta a monitorare lo stato e la manutenzione dei corsi d’acqua. Un servizio indispensabile, soprattutto in ragione delle criticità rappresentate dalle alluvioni: «tutti a riempirsi la bocca sui rischi del dissesto idrogeologico in Liguria – puntualizza Pastorino -, intanto la polizia idraulica sparisce in un assordante silenzio».
Ma i problemi non si fermano qui: «impensabile: solo oggi l’Assessore Mai si è accorto che la Puglia è corsa ai ripari con un’apposita legge regionale – accusa Pastorino -, un provvedimento “apripista” per altre regioni, che nel frattempo si sono attrezzate. Questa è la strada da seguire; ben altra cosa rispetto alla convenzione licenziata dalla Giunta Toti, soluzione non definitiva e del tutto inefficace».