Cambia lo stabilimento, ma, purtroppo, non cambiano le preoccupazioni per i lavoratori Piaggio che, dopo il corteo verso il Comune di Villanova per rappresentare la difficile situazione al sindaco Balestra, da oggi saranno in sciopero davanti alla sede.
La tensione, la rabbia e la preoccupazione sono chiaramente percepibili, ma un sentimento ancora più forte emerge ascoltando parlare i lavoratori: l’incredulità.
Il passaggio da Finale Ligure a Villanova d’Albenga sebbene sia avvenuto non senza contestazioni, aveva fatto sperare ad un cambiamento di direzione, che, tuttavia, non pare proprio essere avvenuto e, sebbene i carichi di lavoro pare che ci sarebbero, oggi si è al punto di vedere 200 lavoratori in Cassa integrazione, inspiegabilmente .
Afferma Luciano Cardetti “Una parte di noi è già a casa, un’altra parte è in rotazione di settimana in settimana questo ci avevano detto fino a marzo, ma le cose cambiano di continuo come abbiamo visto e a rimetterci siamo noi lavoratori”.
Continua “Da una parte mettono in Cassa Integrazione delle persone, dall’altra parte prendono dei consulenti confermando loro i contratti Piaggio. Buttano fuori operai della produzione e confermano dei consulenti. E’ un vero e proprio paradosso”
Una storia lunga, che sembra protrarsi tra alti e bassi ormai da anni come testimonia il sig. Luciano “Io sono qui dall’89 ho passato la prima crisi del ’96 e adesso dal 2009 siamo nuovamente in queste condizioni. Il nuovo stabilimento a Villanova doveva essere il fiore all’occhiello, invece rispetto allo stabilimento di Finale Ligure le cose sembrano peggiorate. A Finale eravamo in grado di fare tutto quanto in casa, anche i trattamenti chimici, ora invece abbiamo trasferito molte attività fuori e noi non riusciamo più a fare niente”.
La rabbia mista a rassegnazione è molta e a dare la propria testimonianza anche un altro lavoratore Giordano Corrado che afferma “Io sono in Piaggio dal 2003 la situazione è triste e continua, siamo sempre alle solite e a pagare siamo sempre noi e le nostre famiglie.”
Continua “Questa situazione molti di noi l’avevano già percepita, siamo da un anno qui e non facciamo niente quindi questa cosa prima o poi sarebbe venuta fuori. Ci hanno raccontato tutti delle menzogne. Renzi ci aveva detto di avere bisogno di noi, in questo modo?”.
“La gente qui ha voglia di lavorare e abbiamo bisogno dei nostri stipendi per avere una vita tranquilla e dignitosa”.