Solidarietà - 25 febbraio 2016, 08:15

Domenica apre la pesca interna, Enpa "Nessun riguardo per la fauna selvatica ittica"

Un’apertura della pesca nelle acque interne, domenica  28 febbraio, ormai definitivamente disciplinata dalle norme regionali emanate nel 2014 e senza alcun riguardo per la fauna selvatica ittica;  per la Protezione Animali si tratta della conferma del triste regalo, a danno dell’ambiente e degli animali, fatto ai pescasportivi, in analogia a quanto si fa per i cacciatori, con carnieri giornalieri assolutamente ricchi e misure minime dei pesci catturabili troppo piccole.

 La legge, approvata quasi all’unanimità dai partiti di destra e sinistra uniti, ha eliminato la licenza di pesca, sostituita dalla sola ricevuta del versamento di una tassa, veramente “popolare” e che non andrà a favore dell’ambiente ma sarà quasi interamente devoluta alle associazioni dei pescatori; gli over 65 ne pagheranno metà e pesca libera per ragazzi fino a 16 anni e disabili, secondo il principio improponibile della pesca come attività ricreativa ecocompatibile ed educativa: uccidere animali per svago non può e non deve essere insegnato e favorito tra i giovani, nelle scuole e nelle manifestazioni di cosiddetta “beneficenza”.

 Ormai le acque interne liguri sono divenute acquari in cui nuotano per qualche giorno poveri pesci d’allevamento, immessi per rimpiazzare la preziosa fauna originaria quasi ovunque sparita, solo per promuovere il “turismo ittico”, ovvero attirare nelle vallate dell’entroterra persone poco sensibili all’ambiente ed agli animali e totalmente ignare dei delicati equilibri biologici dei corsi d’acqua. Norme che, secondo la Protezione Animali savonese, dovrebbero fare imbestialire anche i vecchi pescatori locali, legati al territorio e conoscitori dei torrenti e dei laghi, ai quali un turismo “mordi e fuggi” sottrarrà quel poco di pesci sopravvissuti ai loro ami, all’inquinamento ed a lavori idraulici inutili o scorretti.

 Quasi scomparsa la vigilanza, per le note vicende che da tempo pregiudicano il futuro della Polizia Provinciale e del Corpo Forestale dello Stato, saranno presenti, oltre alle guardie delle associazioni dei pescatori, le guardie zoofile volontarie dell’ENPA, alle quali da anni viene negato dalla Prefettura di Savona il porto d’armi, in un ambiente sempre più pericoloso per il crescente bracconaggio ittico operato sia da disperati emigrati dai paesi dell’est che da valligiani doc.  Segno evidente dello scarso interesse delle istituzioni pubbliche verso la salvaguardia dei meravigliosi torrenti e laghetti dell’entroterra e degli animali acquatici che tentano di viverci.

cs