"Se passasse l’assurda proposta del Pd in Parlamento di cancellare i Comuni sotto i 5 mila abitanti, oltre a comportare un grave deficit di democrazia e una perdita di rappresentatività per i cittadini, ci sarebbero pesanti ripercussioni negative sul territorio ligure, caratterizzato storicamente da piccoli Comuni, anche montani, la cui fusione potrebbe essere non omogenea. Già abbiamo visto a quali drammatiche conseguenze ha portato la cancellazione delle Province sulla vita e sui servizi ai cittadini soprattutto dell’entroterra: non vorremmo che la situazione già insostenibile oggi fosse ulteriormente aggravata senza per altro un significativo riscontro in termini di risparmio per le casse pubbliche". Così dichiara Alessandro Piana, capogruppo della Lega Nord in Regione Liguria, che da settimane porta avanti sul territorio ligure la battaglia a difesa dei piccoli Comuni che, secondo una proposta di legge presentata da un gruppo di parlamentari del Pd, dovrebbero fondersi se sotto i 5 mila abitanti. Piana ha presentato in Regione Liguria un ordine del giorno per chiedere l’attivazione della giunta presso il Parlamento, le Commissioni Parlamentari competenti e la Conferenza Stato-Regioni perché sia respinta la proposta di legge.
"In Liguria rischieremmo la cancellazione di ben 183 Municipi, di cui un terzo nella sola provincia di Imperia, Municipi che oggi svolgono un’azione preziosa e irrinunciabile di presidio del territorio – dichiara il capogruppo Piana – ho già incontrato nelle scorse settimane anche il presidente del Anpci Camiciottoli che mi ha espresso la contrarietà, condivisibile, ai vari provvedimenti proposti per la fusione e l’unione obbligatoria di Comuni in quanto l’associazionismo deve essere generato dal basso, e non calato dall’alto, legato all’efficacia, efficienza ed economicità. Pertanto auspico che il mio ordine del giorno riscontri un’ampia condivisione in Regione anche da parte di quella parte politica, cioè il Pd, che a Roma propone leggi tanto assurde per il territorio ligure".