Attualità - 13 febbraio 2016, 08:30

"In Liguria potrebbero perdere il lavoro 1.200 occupati nell’artigianato", Confartigianato: "Scenario insostenibile"

Oltre mille artigiani potrebbero perdere il proprio lavoro nei 3-5 anni successivi alla concessione alla Cina dello status di economia di mercato, se questo dovesse esserle riconosciuto.

Sono 1.200 gli occupati nell’artigianato ligure che rischiano di perdere il proprio lavoro nei 3-5 anni successivi alla concessione alla Cina dello status di economia di mercato, se questo dovesse esserle riconosciuto. Status che porterebbe all’abbattimento delle barriere commerciali all’import cinese: a fine 2014 per la difesa commerciale sono in vigore nell’Ue 81 misure anti-dumping, di cui 52 riguardano proprio le importazioni dalla Cina.

Secondo l’analisi dell’Ufficio studi Confartigianato sui dati 2015 dell’Economic Policy Institute, i liguri esposti rappresentano l’1,5% del totale degli occupati nell’artigianato in regione. I numeri più alti si riscontrano in Lombardia, con 13.220 addetti a rischio, il 2,5% del totale. Seguono il Veneto (10.770 occupati, il 3,1%) e la Toscana (9.320, il 4% del totale). In Italia il rischio chiama in causa 69.780 occupati nell’artigianato, ben il 2,5% dell’intero settore. Le percentuali salgono se si tiene conto del solo manifatturiero, quello decisamente più esposto alle conseguenze della concessione dello status alla Cina: in Liguria sarebbero coinvolti 730 occupati, il 3,6% del manifatturiero artigianato regionale. In Italia si parla del 5,5%, cioè di ben 54 mila addetti.

«Si aprirebbe uno scenario estremamente difficile per le nostre micro e piccole imprese – è il commento di Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – che si troverebbero a che fare con la concorrenza di beni e servizi di qualità decisamente inferiore alla nostra, messi sul mercato a prezzi ancora più bassi di oggi diventando così insostenibili. Una situazione che rischia di portare al collasso del settore, che già versa in condizioni di forte difficoltà: in gioco c’è il futuro delle nostre microimprese».

Nel dettaglio, si parla di 150 addetti liguri nella produzione di mobili e altre manifatture simili, 120 nella produzione legata alla lavorazione dei metalli e di altri 120 nel tessile, pelle e abbigliamento. I rimanenti 340 sono occupati in altri settori manifatturieri. Le costruzioni e i servizi hanno invece ben 470 occupati a rischio in Liguria.

Allargando in generale l’analisi alle piccole imprese liguri, gli occupati a rischio diventano 4.630, di cui 3.370 nelle costruzioni e servizi e 1.260 nel manifatturiero. A livello nazionale, si parla di ben 223.600 addetti. 

c.s.