Savona - 11 febbraio 2016, 12:58

Carico fiscale insostenibile per gli imprenditori savonesi: la denuncia della FIPE

"L'introduzione della TARI ha penalizzato in misura maggiore le imprese del commercio rispetto alle famiglie"

“Impensabile amministrare un'impresa e gestirne lo sviluppo in un contesto che ha visto aumentare la tasse in pochi anni di molto”. Questo è il commento del Presidente della FIPE PROVINCIALE, Pasquale Tripodoro, ai dati diffusi qualche giorno fa da Confcommercio. “Per ristoranti, bar, pub, ma soprattutto discoteche, l'aumento che si è registrato in moltissimi Comuni della Provincia è stato quasi del 500%. E questo solo per quello che riguarda la Tari.” Vedi allegati riferiti solo al comune di Savona.


"Il problema presenta, oltretutto, un duplice aspetto, in quanto, infatti, il carico fiscale, non coinvolge soltanto gli imprenditori ma grava anche sulle famiglie con il conseguente calo dei consumi e della spesa.” “In questo contesto, prosegue il Presidente Tripodoro, è davvero difficile intravede l'uscita dal tunnel della crisi”.


“L'auspicio, commenta il Presidente della FIPE Provinciale, deve essere quello che il Governo nazionale ma anche quello regionale intervengano, ognuno per la parte che gli compete, in maniera drastica diminuendo il peso fiscale alle famiglie, investendo di più nella salvaguardia dell'ambiente e soprattutto evitando di esportare all'estero i propri rifiuti”.

                                                           

IL CASO SAVONA

 

Gli studi e le analisi che abbiamo avviato sul nostro territorio hanno permesso di verificare e confrontare i livelli di congruità e di adeguatezza di tutte le variabili che concorrono alla determinazione delle tariffe e della qualità del servizio.

 

I dati raccolti hanno dimostrato livelli tariffari generalmente elevati e, comunque, fortemente disomogenei. Numerosi sono i casi ove la spesa per la gestione dei rifiuti, per la stessa tipologia di servizio, manifesta scostamenti enormi anche tra Comuni limitrofi. Le analisi svolte a livello nazionale registrano, addirittura, preoccupanti picchi che sfiorano il 900 %.

 

Abbiamo apprezzato lo sforzo e l’attenzione che l’Amministrazione ha compiuto nella predisposizione del regolamento e del piano finanziario, nei quali abbiamo trovato elementi ampiamente condivisibili ed agevolazioni per alcune categorie merceologiche di estremo interesse. Non possiamo non costatare, tuttavia, come permangano ancora forti criticità che segnaliamo, sperando possano essere affrontate e risolte

 

L’analisi che abbiamo condotto ha evidenziato, in particolare, i seguenti elementi di debolezza.

 

Innanzitutto, nel Piano Economico Finanziario non è indicata la percentuale di ripartizione dei costi tra utenza domestica e non domestica: la poca trasparenza rappresenta senza dubbio una criticità. E' importante che il Comune espliciti i criteri di ripartizione dei costi tra utenze domestiche e non domestiche, abbandonando, ove adottata, la logica del gettito storico e introducendo quella dell'effettiva produzione di rifiuti, sulla base del metodo misto, che, secondo le simulazioni effettuate risulta preferibile in quanto consente di mitigare situazioni estreme rispetto al metodo cosiddetto residuale. Si veda il paragrafo 6 dell'Allegato tecnico (ove non disponibili i valori delle superfici per singola categoria, è stato riportato a titolo esemplificativo l'esercizio svolto sul Comune di Firenze).

In linea generale, la spesa sostenuta dalle imprese del commercio è superiore a quella registrata nei Comuni benchmark, come si evince nel paragrafo 4 dell'allegato tecnico. Più nel dettaglio, tra le 11 categorie commerciali considerate, 10 presentano una spesa superiore a quella media dei Comuni benchmark e 1 inferiore.

Considerando la media dei Comuni benchmark, le imprese del commercio nel complesso contribuiscono in misura maggiore alla spesa rispetto alle famiglie.

L'introduzione della TARI ha penalizzato in misura maggiore le imprese del commercio rispetto alle famiglie, come si evince dal paragrafo 3 dell’Allegato tecnico.

Infine, per quanto riguarda la scontistica, le imprese del commercio hanno a disposizione un ridotto numero di agevolazioni e riduzioni: 2 su 5 (si veda il paragrafo 5 dell'allegato tecnico).

Per un approfondimento sulle best practices relative a queste agevolazioni e per approfondire le ulteriori agevolazioni che possono essere richieste, si veda il paragrafo 7 per valutare quali promuovere. 

cs