"Non so come finirà l'interpretazione dell'Art.23 del PUC sollevata nel Consiglio Comunale sul punto 5,con oggetto “ schema di transazione con la società Sap - Stadio Alassio Parking s.p.a.. Poiché siamo in Italia dove le norme di diritto sembrano scritte per vietare e ammettere contemporaneamente tutto o quasi, non entro nel merito della norma, ma vorrei piuttosto discutere il punto 5 poi ritirato per la seconda volta negli ultimi mesi dalla maggioranza". Cosi commenta Angelo Galtieri capogruppo lista "Insieme X"
"La motivazione del ritiro del punto lo scorso 23 Ottobre 2015 era, stando alle dichiarazione del Sindaco dott. Enzo Canepa … “ Dunque noi intendiamo ritirare questo punto perché, non per quanto riguarda l’aspetto tecnico della convenzione, perché i numeri sono, li abbiamo sviscerati, sono perfetti, ma per quanto riguarda il collaudo. Abbiamo fatto un approfondimento con l’Ufficio tecnico ma soprattutto con l’ufficio legale, per cui l’leggo legale, siccome questo collaudo è arrivato il 12 ma l’avvocato l’ha potuto esaminare dopo la convocazione del Consiglio, quindi andavamo a investire il Consiglio di responsabilità che non le sono proprie. Per cui ritiriamo questo punto e passiamo a quello successivo. Grazie. “ (gli eventuali errori grammaticali sono originali della delibera)"
"Oggi viene invece ritirato perché hanno bisogno di tempo per verificare se esiste un' escamotage per aggirare il PUC (piano regolatore) per interesse pubblico - continua - E qui entriamo effettivamente sul vero punto di oggi, garantire ai cittadini di Alassio la miglior tutela possibile, al fine di limitare i danni richiesti dalla società SAP. Richiesta danni a cui invece di opporre i documenti prodotti dall'alta sorveglianza, Dott. Ing. Fulvio Ricci che contesta integralmente i danni vantati, od opporre il parere rilasciato all'Ente dal Prof. Avv. Luigi Piscitelli su richiesta dell'amministrazione comunale Giunta Avogadro, cosa fa?".
"Niente di tutto ciò, la nostra amministrazione invece prepara negli ultimi 24 mesi una delibera corredata dal parere giuridico dell'avvocatura comunale che con una interpretazione “pilatesca” suggerisce che sia meglio una transazione piuttosto che una causa, senza entrare nel merito di quali siano i punti da accogliere e quali da rigettare."
"Parere integrato dal RUP (Responsabile unico del procedimento) l’arch. Drava, che senza indirizzo giuridico accoglie e rettifica quanto rivendicato dalla società SAP, portando la richiesta da euro 5.165.494,05 ad euro 2.726.032,53 , rettificando solo i costi rivendicati - prosegue - a questo punto, la Giunta del sindaco Canepa, soddisfatta, incarica (probabilmente solo verbalmente) il Dirigente del settore Urbanistico, ing. Paliotto, di trovare la quadratura della vertenza in essere, con uno schema di transazione in cui non sia previsto esborso di liquidità, ma sia prevista una compensazione patrimoniale"
"Ora, senza entrare nel merito, se la formula adottata nello schema di transazione sia dal sottoscritto condivisa o meglio sia corretta, le vere domande da porsi, sono le seguenti: Ma erano effettivamente dovuti quei soldi ?; Chi, come e quando ha deciso che eravamo in torto?; Perché non confrontarsi prima in Consiglio se resistere alle richieste di controparte o riconoscere i danni?; Perché esiste un danno (se esiste) e non esistono responsabilità tecniche o politiche?".
"Queste sono le vere domande a cui vorrei poter dare una risposta chiara, per votare in piena coscienza e con animo sereno, un atto così penalizzante per i cittadini e la Città - sottolinea - Viste le numerose richieste danni e dio contenziosi pervenuti negli ultimi giorni, spero che il criterio e il metodo di valutazione futuri non siano più quello sino ad ora adottato, il “ tantalè “, che sempre più contraddistingue l’operato della Giunta Canepa".
"Se la premessa dell’opera è sempre stata quella di dotare la città di Alassio di un’impianto sportivo moderno e di qualità, dotato anche di un numero adeguato di posti auto a rotazione per rispondere anche alle esigenze di un turismo sportivo e del Palazzetto e dello Stadio, oggi con che criterio si può giustificare uno schema di transazione così penalizzante da farlo assomigliare più ad una resa incondizionata, conseguenza diretta di un’amministrazione comunale poco propensa alla strenua difesa degli interessi della cittadinanza".
"Azzoppiamo così, in modo definitivo, il futuro turistico sportivo della Città, solo per coprire errori, lacune, sviste e incapacità amministrativa di chi invece doveva controllare e soprattutto contestare quanto di illegittimo si stava realizzando - spiega - Peggio ancora sarebbe se questa non fosse la motivazione più plausibile, dovrei pensare allora che la situazione presenta una gravissima sindrome di sudditanza verso l’impresa realizzatrice del progetto, al punto da poter ingenerare la deprecabile sensazione di un interesse privato in atti pubblici.
"In sintesi ritengo inaccettabile che la società ci guadagni, chi doveva gestire amministrativamente l’opera non ci rimetta niente, e infine i cittadini e gli ospiti, estranei ai fatti, saranno gli unici penalizzati da questa perdita di patrimonio pubblico, di sviluppo economico turistico e, logistico, in termini di viabilità. Della serie... oltre il danno anche la beffa o, se preferite, cornuti e mazziati!" conclude Angelo Galtieri.