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Attualità | 20 gennaio 2016, 07:00

Ad un anno dalla liberazione di Tommy ed Ely si rivivono le emozioni di quel 20 gennaio 2015

Marina Maurizio "È stato come rinascere e adesso a distanza di un anno leggendo tutti i vostri commenti ho riprovato le stesse emozioni di quella giornata meravigliosa".

Ad un anno dalla liberazione di Tommy ed Ely si rivivono le emozioni di quel 20 gennaio 2015

Era il 20 gennaio 2015 quando, la tanto attesa notizia è arrivata direttamente dall'India : Tommy ed Ely finalmente liberi e pronti a tornare a casa.

Una vicenda giudiziaria lunga anni e fatta di attese e rinvii per i due ragazzi italiani detenuti a Varanasi con l'accusa di aver ucciso il compagno di viaggio e amico Francesco Montis.

Da giorni, però, si sapeva che Tommy ed Ely sarebbero presto tornati a casa, mancavano solo alcuni adempimenti burocratici e, i due ragazzi, sarebbero, finalmenti usciti dal carcere, si sarebbero recati presso l'ambasciata italiana in India in attesa di prendere l'aereo di ritorno.

Un anno esatto da quel giorno e le emozioni, ad Albenga, si alternano nel cuore degli amici e dei parenti di Tommy.

L'immensa gioia della notizia ricevuta a casa Bruno e il ricordo degli anni di lontananza e sofferenza vissuti sempre con la forza di chi sa che prima o poi le cose sarebbero tornate a girare nel verso giusto.

Così la mamma Marina che negli anni ha sempre informato la stampa e gli amici delle condizioni di Tommy e circa l'evolversi della vicenda giudiziaria oggi si affida alle parole scritte sui social il 20 gennaio 2015 dall'amico regista di Tommy, Adriano Sforzi che sulla detenzione dell'amico ha girato un docufilm "Più libero di prima"

Afferma Marina Maurizio "È stato come rinascere e adesso a distanza di un anno leggendo tutti i vostri commenti ho riprovato le stesse emozioni di quella giornata meravigliosa.Le voglio ricordare con le parole di Adriano Sforzi perché sono, come sempre, quelle giuste...Ancora un grosso grazie a tutti per il sostegno, l'affetto, l'amicizia che mi avete dimostrato in quei lunghi e difficili cinque anni. Vi voglio bene"

Ed ecco le parole di Adriano Sforzi

Oggi. Ubriaco di felicità cammino da solo per una casa che contiene a stento la mia gioia. Non rispondo, non lavoro, non esisto, oggi. Guardo il soffitto e immagino: immagino Marina ed Euro e tutti gli amici che oggi sono ad Albenga, col cuore gonfio; immagino Camilla, che andrà in piscina anche oggi, figurati, ma nuoterà ridendo; i miei ragazzi, quelli del film, tutti, che oggi faranno più Cinema che mai.
E poi immagino oggi tutti quelli che hanno aspettato, tutti quelli che hanno contribuito, quelli che hanno offerto un sorriso in silenzio o un abbraccio caldo; e oggi penso anche a quelli che hanno avuto dubbi: ecco, oggi, vorrei solo abbracciarvi forte, tutti, tutti, tutti.
Poi oggi immagino te Tommy, e quell'ultima volta che ci siamo visti: avevamo già dato i soliti 50 denari alla guardia per farci stare ancora un po' insieme, il caffè bollente, fortunatamente, ero riuscito a versarlo per terra per non berlo stavolta (fa schifo il caffè indiano Tom, dovevo dirtelo) e i tuoi camminavano già verso l'uscita del carcere, con Marina che regalava caramelle ai poliziotti come se fosse Natale.
Io ti guardavo in cerca di parole giuste, volevo metterti in tasca per portarti via da li, ma se ti chiamano Toro non è solo perché non ti sei mai buttato giù.
Allora sputai per terra, in quel posto maledetto. E andandomene ti giurai che non sarei mai più tornato li.
Oggi mi guardo indietro come non avevo fatto quel giorno uscendo dal carcere, e vedo te che esci. Che sei Libero.
Siamo pronti Tom, ti aspettiamo a casa.

 

Mara Cacace

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